Le pagelle di StrettoWeb:
Pigliacelli 6,5 Incolpevole sui gol, salva la porta in altre due occasioni.
Maicon 6 Stavolta non sfigura nonostante venga posizionato in un ruolo che non è certo a lui congeniale.
Adejo 6 Da difensore centrale si esaltano tutti i suoi handicap, ma il gol che vale il 2-2 è di pregevole fattura.
Lucioni 6 Qualche indecisione di troppo, abbocca alla finta che determina il gol del vantaggio biancoscudato ma si provoca il calcio di rigore (nettissimo) che poi Di Michele realizza.
Barillà 5,5 Torna dopo la squalifica e gioca con il solito cuore ma al di sotto delle sue potenzialità.
Sbaffo 6 E’ l’unico che quando ha il pallone nei piedi si rende pericoloso, ma Gagliardi e Zanin lo costringono a giocare sempre troppo lontano dalle posizioni nevralgiche.
Dall’Oglio 5,5 Qualche errore di troppo nella solita partita di grande intensità.
Strasser 5,5 Sbaglia tantissimi passaggi, ma davanti alla difesa è una diga.
Pambou 5,5 Troppo evanescente.
Fischnaller 5,5 Non riesce mai a incidere, bene solo in fase di copertura.
Di Michele 6 Fa quel che può, spiazza Mazzoni nel calcio di rigore e sale a 8 gol stagionali, diventando capocannoniere della squadra.
Gerardi 5,5 Entra e non incide.
Dumitru 5,5 Non riesce a sfruttare i due contropiedi in cui è solo, uno contro uno.
Bochniewicz S.V. Dieci minuti in campo nel finale.
All. Gagliardi / Zanin 3 La formazione vede troppi giocatori fuori ruolo, Sbaffo dovrebbe impostare il gioco e avere il pallone sempre nei piedi invece è poi costretto ad aprirsi sulla fascia lasciando il pallino nei piedi dei vari Strasser, Pambou e Dall’Oglio che non fanno altro che perderlo in continuazione. Il campio Di Michele–Bochniewicz, infine, ha dell’incredibile. Che questa sia una squadra scarsa, è evidente agli occhi di chiunque. Ma con una guida tecnica un po’ più adeguata, la situazione di classifica sarebbe stata differente. E non lo scriviamo certo oggi. Non chiediamo Muorinho o Guardiola, a giugno dello scorso anno avevamo chiesto a caratteri cubitali la conferma di Pillon ma poi anche con Atzori si doveva andare avanti senza isterici esoneri e deliri societari. A questo punto anche Di Michele da allenatore-giocatore farebbe meglio. Ma l’impressione è che ormai sia troppo tardi e ci sia davvero poco da fare. La realtà è che la Reggina sta giocando senza un vero allenatore. Dietro Gagliardi e Zanin c’è Giacchetta: nel campo vediamo riproposte le sue bizzarre idee (difesa a 4 con una squadra che non ha gli uomini, Di Michele unica punta), lui che da quest’organico (raccattato sempre da lui) si aspettava “almeno 85 punti” e la serie A diretta.