“La Commissione Antimafia sta portando avanti una missione, che riguarda tutte le province calabresi”- ha esordito la Bindi– “perchè nostro obiettivo è quello di rafforzare l’impegno per combattere la ‘ndrangheta. Siamo stati aggiornati sulla situazione soprattutto della città dai Comitati sulla sicurezza, dalla Magistratura e dai Commissari Prefettizi e la situazione ci è apparsa chiara: senza una legge speciale la città di Reggio non potrà mai risollevarsi, da sola è difficile che ci riesca“. Parole pesantissime, dunque, dalla Commissione Antimafia sulla situazione della città e parole di appoggio al piano speciale contro la ‘ndrangheta annunciato di recente dal Ministro dell’Interno, Angelino Alfano. “I dati di occupazione, reddito e penetrazione di poteri mafiosi nella vita della citta’ – ha continuato Rosy Bindi – richiedono un’attenzione particolare, oltre che investimenti in Forze dell’Ordine e Magistratura che finora non ci sono stati. Per questo credo che il ministro Alfano abbia fatto bene ad annunciare un piano speciale per la Calabria: bisogna lavorare per aggredire la ‘ndrangheta cercando di risollevare la situazione sociale ed economica in cui versa questa regione“.
Nessun passaggio, invece, sulla polemica innescata nei giorni scorsi dal Presidente dell’Associazione “Ammazzateci Tutti”, Aldo Pecora, che auspicava che il viaggio a Polsi della Commissione Antimafia non si svolgesse con gli elicotteri statali per avere così una migliore percezione della realtà. Sulla visita a Polsi a parlare è la stessa Presidente Bindi, la quale spiega il motivo per cui ha fortemente voluto riunire la Commissione e la Chiesa in uno dei luoghi più sacri e preziosi della Calabria. “Polsi non può essere utilizzata per le riunioni criminali nè la ‘ndrangheta può utilizzare i luoghi sacri calabresi per affermare il proprio potere.“- ha dichiarato – “Torneremo a Polsi perchè la liberazione della Calabria dalla criminalità deve cominciare dai luoghi sacri“.
Una conferenza stampa, che purtroppo per ragioni di “aerei”, è stata molto breve; pochi i temi trattati tra cui quello del Porto di Gioia Tauro, che anche a giudizio della Commissione Antimafia rappresenta il fiore all’occhiello della nostra Regione. L’attenzione, però, è rivolta anche a coloro che lavorano all’interno del Porto dal momento che “è inammissibile che a trarne vantaggio siano le cosche“. Sulla questione delle armi chimiche a dare una risposta paradossale è stato, invece, il Sen. Molinari, il quale ha riferito che ” le stesse autorità portuali non sono ancora a conoscenza dei dettagli dello sbarco“. Una Commissione Antimafia al completo, dunque, per questa seconda missione in Calabria, salvo l’assenza in conferenza stampa dei due politici calabresi, Bilardi (NCD) e Magorno (PD).