Messina, caso Genovese: nuove intercettazioni che potrebbero sostenere l’accusa

StrettoWeb
Nuove intercettazioni, per l’esattezza dieci, spuntano a sorpresa nel caso riguardante il deputato Francantonio Genovese. E’ quanto emerso nel corso dell’udienza tenutasi ieri mattina. Si aggiungono dunque altre registrazioni a quelle “casuali” prodotte dalla Polizia di Patti e dalla Squadra Mobile di Messina, le quali dovranno essere valutate dal Gip Giovanni De Marco, per capire se sono utilizzabili o meno. Sono conversazioni intercettate nell’ambito di due inchieste diverse sulla formazione professionale, quella denominata Fake e poi culminata nell’arresto di Francesco Gullo, a Patti, e quella sfociata nell’arresto di Salvatore La Macchia, risalente a un mese fa.
La Procura oggi ha chiesto dunque la trascrizione di queste dieci intercettazioni inedite che, secondo gli inquirenti, sosterrebbero l’accusa. I difensori hanno dichiarato di non esserne a conoscenza fino alla data odierna e l’avvocato Nino Favazzo ha richiesto un rinvio dell’udienza per poter conoscere nel dettaglio tali registrazioni. La prossima tappa è fissata per il 20 maggio.
La tensione si è sempre mantenuta alta tra il pool di magistrati guidati dal procuratore Sebastiano Ardita e le difese dei soggetti coinvolti nei processi proprio perché talune intercettazioni sarebbero in teoria vietate, quando effettuate in maniera diretta a carico dei deputati. In tal modo, infatti, le conversazioni di Genovese sono state ascoltate dal 2011 ad oggi.
Per questo motivo i difensori si oppongono all’utilizzo di tale materiale e ora la palla passa al Gip De Marco. Intanto domani Genovese sarà a Roma per  la ripresa dell’esame del caso da parte della Giunta per le autorizzazioni a procedere, mentre la moglie, Chiara Schirò, tornerà in aula a Messina, per il processo “Corsi d’oro”, relativo allo scandalo della formazione professionale, per il quale figura tra gli imputati.

 

 

Condividi