E menomale che doveva fare chiarezza… ma “quando il saggio indica la luna, lo stolto guarda il dito”

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foti regginaMi sono permesso di disturbarvi perchè si parla di chiarezza e di trasparenza: credo che la Reggina non abbia nulla da nascondere, è aperta a qualsiasi domanda. Ribadisco quello che è sempre stato il mio pensiero, la Reggina è qualcosa che ha una vita molto più lunga della mia e io sono solo al servizio di questa società. Gradirei, più che fare monologhi, rispondere a tutte le vostre domande nell’interesse della Reggina. Sono qui per dare risposte chiare ed esaurienti, posso stare anche fino alle 10“: con queste parole, ieri pomeriggio al centro sportivo Sant’Agata il patron amaranto Lillo Foti ha incontrato la stampa dopo le polemiche dei giorni precedenti e soprattutto lo sciopero degli Ultras 1914 che sabato hanno deciso di rimanere fuori dal Granillo chiedendo allo stesso Foti di fare chiarezza sul destino del club.
lillo foti reggina 02La conferenza stampa è durata 90 minuti, esattamente come una partita di calcio, e sono state numerose le domande a cui Foti ha risposto nel modo più vario possibile. Oggi, a mente fredda, il giorno dopo, è difficile rispondere alla domanda più semplice: “che ha detto Foti ieri?“. E’ difficile, com’è stato difficile fare un titolo per l’articolo della conferenza. Avremmo potuto farne almeno dieci, tutti differenti e di tonalità opposte. Alcuni molto ottimistici, altri altrettanto pessimistici. Infatti stamattina ogni quotidiano ha dato la sua libera interpretazione: la Gazzetta dello Sport ha titolato: Foti dice le sue verità: “Reggina, futuro nero”; il Corriere dello Sport invece: Foti: “Non mollerò la Reggina”. TuttoSport, ancora: Foti: “il futuro della Reggina a rischio in Lega Pro”. Il Quotidiano, invece: Foti: “Reggina, supereremo i problemi”.

lillo foti reggina 03Foti non ha fatto chiarezza, evidentemente perché non può farla. Ha incontrato la stampa, s’è concesso ai giornalisti che rappresentano la città. L’ha fatto con il cuore in mano, ma oggi evidentemente non è nelle condizioni di dire quello che i tifosi vorrebbero sentirsi dire, cioè “state tranquilli che ci iscriviamo in serie C e avremo la squadra per vincere il campionato e tornare subito in B“, oppure al contrario “non riusciremo a iscriverci la situazione è grave per quanto mi riguarda mollo tutto dopo 28 anni gloriosi vedetevela voi, la Reggina è vostra“. Niente di tutto questo. Anzi, le parole di Foti hanno creato ancor più confusione. In base a quello che ha detto il patron, non è ancora così scontato che la Reggina il prossimo anno giochi in serie C. Potrebbe comunque fare la serie B, o forse avere delle penalizzazioni nella prossima C. Si va dall’incubo fallimento (“oggi devo pensare solo a reggere in piedi questa società“) al progetto del nuovo stadio (“già presentato ai Commissari“). Dalle stelle alle stalle. Di chiarezza ce n’è poca, perché evidentemente la situazione è poco chiara. Ripercorriamo i passaggi salienti della conferenza di Foti sul futuro della Reggina (qui il testo integrale):

  • Sono ormai consapevole che l’anno prossimo saremo nella categoria inferiore
  • Questo risultato sportivo negativo ci costringerà  ad eliminare alcuni posti di lavoro, inoltre come prevede il regolamento la Reggina non potrà più avere la squadra Primavera. Sono le cose che mi rammaricano di più
  • La situazione economica della Reggina è un po’ difficile, come quella di tutte le altre realtà del calcio. Tutto il sistema che ha grandissime difficoltà. La Reggina forse ne ha meno rispetto ad altre realtà, ma vive la difficoltà del presente, della liquidità necessaria per far fronte a quelli che sono gli impegni della società
  • Sulle iscrizioni ci sono richieste sempre più ferree. Dobbiamo andare per gradi, il sistema si è confrontato con i soggetti di controllo economico e ci sono diverse problematiche. Per quanto riguarda il futuro, potrebbero arrivarne altri deferimenti e la Reggina dovrà eventualmente scontare dei punti di penalizzazione nel prossimo campionato
  • Per l’iscrizione al prossimo campionato di A, B e Lega Pro ci deve essere un quadro chiarissimo di quelli che sono i debiti che le società devono allo Stato. La Reggina s’è confrontata con l’Agenzia delle Entrate di Reggio Calabria su questo, ha presentato un piano che è un piano ufficiale e documentato che mette nelle condizioni la Reggina di sapere che ogni anno dovrà pagare x, y e z
  •  Io devo pensare a tenere in piedi la Reggina, quello è il mio obiettivo. La sconfitta più grossa da parte mia sarebbe non riuscirci, vorrei evitarlo. Poi la squadra, i calciatori, l’allenatore e chiunque altro sarà un fatto successivo. In questo momento io c’ho quest’obbligo, l’obbligo nei confronti dei dipendenti, l’obbligo nei confronti dei tesserati, ho obblighi a non finire
  • La Reggina ha un grande patrimonio. E’ una società ricca, l’ho detto altre volte e lo ribadisco con grande convinzione. Questa è una società che ha un potenziale enorme, non solo tecnico ma umano. E’ l’officina del Sant’Agata
  • Abbiamo la forza, il coraggio e le capacità di poter affrontare qualsiasi problema. Ho 28 anni di esperienza qui dentro, le mie relazioni a livello nazionale sono quelle che hanno permesso alla Reggina di potersi confrontare e ottenere risultati dappertutto e sono relazioni immutate anche oggi
  • Le porte del Sant’Agata sono sempre aperte per tutti: ho cercato di trovare delle soluzioni all’esterno, ho provato a portare avanti dei progetti che reputo interessanti nei confronti di chi vuole investire nella Reggina Calcio. C’è sempre il desiderio di avere uno stadio patrimonio della società, in modo da poter rafforzare quest’azienda, di dargli forza e di dargli capacità per avere rispetto da parte di tutti
  • Sul nuovo stadio la Reggina ha presentato ai commissari un documento ufficiale. Ringrazio i commissari per la disponibilità. Noi abbiamo presentato un progetto che sarà esaminato e realizzato. E’ il sogno che mi farebbe piacere realizzare un domani, non so se sarò capace io o altri dopo di me, ma far avere alla Reggina uno stadio di proprietà e la cosa che mi farebbe piacere
  • Siamo ancora a 6 giornate dalla fine del campionato di B. Quello che sarà in questo campionato di B ancora non lo sa nessuno. Non c’è una matematica, non so ancora cosa succederà su tante cose che conosco io, quindi vedremo un pochettino. Vedremo che cosa può succedere in B nelle prossime settimane. Io non lo so. Alcune cose le so, ma preferisco tenerle per me. Se vedrò qualcosa che potrà andare a creare un disagio alla Reggina lo dirò. In passato altre società, nel momento in cui la Reggina è stata coinvolta nel -15, sono venuti (parlo di Brescia, Lecce e qualche altro), a dire che Lillo Foti era un delinquente e un mafioso. Siccome io non sono ne delinquente ne mafioso…

lillo foti regginaInsomma, di chiarezza ce n’è poca. Dopo la conferenza stampa e le parole di Foti sul destino della Reggina c’è più confusione di prima. Dalla rassegnazione per la retrocessione in serie C con il rischio di avere punti di penalizzazione nel prossimo campionato e addirittura di non riuscire a tenere in piedi la società, alla speranza che possa succedere qualcosa che mantenga la Reggina in serie B fino alla prospettiva del nuovo stadio.
Tutto passa dal Sant’Agata.

lillo foti regginaLillo Foti non ha fatto chiarezza. Ma ha detto tante verità. “I tifosi sono stati i primi ad abbandonare la Regginavedo nella mia città che il problema sta nel fatto che i cittadini si sono messi gli uni contro l’altri. E questo vale anche per la Reggina. Non ha senso voler trovare capri espiatori, bisognerebbe tornare uniti come un tempo”. E non solo. Foti ha ribadito di aver sempre fatto e di fare l’interesse della Reggina. Anche questa è una grande verità. Foti ha ribadito di avere lo stesso entusiasmo e la stessa passione di 28 anni fa, e anche questa è una grande verità. Foti ha mostrato tutta la sua umanità nei confronti di “Casa Sant’Agata”, dei dipendenti, dei lavoratori da mille euro al mese e che hanno famiglia. Ha parlato delle sue figlie e dei “figli del Sant’Agata”, che in carriera gli hanno dato le gioie più grandi, più dell’esordio in serie A al Delle Alpi contro la Juve o della vittoria all’Olimpico contro la Roma. Ha portato i numeri, i dati, le carte di entrate e uscite della società. Solo tra trasferte di tutte le squadre amaranto, la principale e le giovanili, e la gestione dello stadio Granillo, la Reggina quest’anno ha speso un milione e mezzo di euro, a fronte di scarsi 500.000 euro raccolti dagli incassi di biglietti e abbonamenti e ai 243.000 euro di sponsor.

tifosi protestaFoti ha parlato con sincerità, ha incontrato la stampa il giorno dopo che i tifosi, gli Ultras, hanno disertato la Curva chiedendogli chiarezza. E già questo è un segnale importante, un gesto che in pochi – al suo posto – avrebbero fatto. Ha risposto immediatamente alle richieste dei tifosi, s’è concesso ai giornalisti. Ci ha messo la faccia, per l’ennesima volta, come ha fatto sempre nella sua storia. Non ha fatto chiarezza perchè di cose chiare non ce ne sono, “di doman non c’è certezza“. Ma ancora una volta Lillo Foti parla prima di tutto da reggino, da primo tifoso amaranto: “io non posso scappare, io sono a Reggio e il mio interesse è la Reggina“. Un lusso  nel calcio degli speculatori in cerca di business.

Foti non ha fatto chiarezza ma dobbiamo fidarci di lui: la storia dimostra che è una garanzia per questa maglia e per questa città. Parliamo di una storia lunga 28 anni, non qualche mese. Conosciamo il presidente con tutti i suoi pregi e difetti, ma nessuno può negargli lo straordinario e unico attaccamento alla causa Reggina. Non ci sono, ad oggi, alternative migliorative. Il futuro della Reggina passa da Foti. Ed è un futuro basato, si pensi al progetto del nuovo stadio: chi poteva pensare, nella Reggio ultra-degradata del 1990, che una fiumara zeppa di rifiuti diventasse un centro sportivo d’assoluta eccellenza internazionale, in grado di sfornare talenti, campioni del mondo e di mantenere una piccola squadra di provincia per un lustro in serie A?

Non facciamo come lo stolto, che guarda il dito del saggio mentre il saggio indica la luna.

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