Lamezia Terme (CZ): vendesi bosco incontaminato, l’amministrazione mette in vendita il bosco per fare cassa

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Fare cassa, in qualunque modo, a prescindere dal credo politico ed alla faccia della coerenza (politica). Fare cassa è diventata dunque la parola d’ordine in periodo di dissesto. (…) Il comitato lametino ACQUA PUBBLICA si batte da sempre, e si è sempre contraddistinto (l’Amministrazione stessa ne deve dare atto) per la tutela dei beni comuni, la salvaguardia della loro gestione che, qui si a prescindere, deve essere esclusa da logiche di (finto) mercato nella più fallimentare (finta) prassi liberista, e quindi sottoposta esclusivamente al controllo di soggetti giuridici pubblici e partecipati.

Così il comitato lamentino Acqua Pubblica si scaglia a tutela dell’ambiente, della natura e dell’acqua appunto quali beni comuni.

L’amministrazione Comunale sta procedendo ad un bando per l’affidamento della stima, del taglio e della direzione lavori di quasi 240 ettari di boschi un vero e proprio polmone verde distribuito in diversi punti intorno alla città. Se l’amministrazione ritiene che sia giunta l’ora di intervenire sui boschi lametini gestiti come “boschi cedui” sono evidentemente passati gli anni dovuti per consentire attraverso appunto il taglio, la rigenerazione dello stesso.”

” (…)Di fronte al buco di 5 milioni di euro rilevato dalla corte dei conti, cosa propone (tra gli altri provvedimenti) la giunta Speranza? La svendita dei beni comuni! Nessuna coerenza politica appunto come dicevamo, ma solo la logica capitalistica di fare cassa, fare cassa a qualunque costo attraverso la svendita del patrimonio pubblico.”

Infine, il comitato sottolinea la preziosità del bene che sta svendendo, un bene pubblico perchè appartiene alla collettività, e ricorda che alcuni boschi come quelli lametini fanno parte della macchia mediterranea e devono essere tutelati.

 

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