Europee, Pd nel caos dopo le liste: Emiliano e Nicolini vogliono rinunciare alla candidatura

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Giusy Nicolini e Michele Emiliano, rispettivamente Sindaci di Lampedusa e di Bari,  hanno annunciato stamattina di voler rinunciare alla candidatura nelle liste del Pd alle elezioni europee del 25 maggio. A entrambi, infatti, era stato promesso il posto di capolista rispettivamente nella circoscrizione di Italia insulare e Italia meridionale, ma poi è stato assegnato a Caterina Chinnici e Pina Picierno (vedi liste complete).

Nella direzione nazionale del Pd che discuteva e approvava le liste – scrive Giusy Nicolini in un comunicato – sono prevalse altre logiche, che privano di significato la mia candidatura. Per questo, rinuncio a concorrere a fare il parlamentare europeo, perché l’impegno personale sui temi incarnati da Lampedusa posso continuare a onorarlo da Sindaco, così come ho fatto dal giorno del mio insediamento“. Una vicenda che sta avendo serie ripercussioni anche sul governo regionale siciliano.

La Nicolini ha poi spiegato le ragioni della rinuncia ai giornalisti. All’Adnkronos ha raccontato: “Davide Faraone è volato fino a qui a Lampedusa per chiedermi di candidarmi, assicurandomi che sarei stata capolista. E ieri scopro, solo per caso da voi giornalisti, che sono terza nella lista della circoscrizione Sicilia-Sardegna. Forse nel Pd non le vogliono le novità, che ci posso fare?“. E a Marco Di Fonzo di Sky ha detto “mi hanno fatto loro proposta, ora non entro nelle beghe del PD, ho tanto lavoro con i nuovi sbarchi“.

Anche Michele Emiliano ha preso male la notizia che non sarà lui a guidare la lista del Pd alle europee nella circoscrizione Sud, scalzato da Pina Picierno. “Io sono uno d’assalto“, ha spiegato stamattina a Myrta Merlino a L’aria che tira su La7: “Se non sono io a guidare la lista del Pd, a questo punto è inutile che vada in Europa, resto a fare il sindaco“. Una questione di principio, perchè a Bruxelles poi ci va chi prende più preferenze, a prescindere dalla posizione in lista.

Il primo cittadino di Bari ha smentito la ricostruzione di Repubblica di oggi, che parla di una reazione furiosa nella notte tra martedì e mercoledì. Emiliano spiega che la scelta di mettere cinque capolista donna era condivisibile, bastava annunciarla per tempo: invece “ho saputo di non essere capolista alle 2 di notte“, dopo “due mesi che giravo l’Italia dicendo che sarei stato capolista“. Poi chiarisce: “Se il partito mi chiama io obbedisco“. Ma di fare una campagna elettorale da secondo in lista non gli sta proprio bene…

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