Dixan non lava meglio di Dash, scatta maxi-multa dell’Antitrust

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Dash e Dixan pari sono. I due detersivi, che da anni si combattono a colpi di spot per la supremazia del mercato italiano del bucato in lavatrice, in sostanza lavano allo stesso modo. A questa conclusione e’ arrivata l’Antitrust, che, test scientifici alla mano, ha deciso di multare Henkel Italia (Dixan), per aver puntato su una pubblicita’ comparativa illecita, vale a dire una pratica commerciale scorretta, con una sanzione da 50mila euro. L’Autorita’ garante della concorrenza e del mercato si e’ mossa proprio su segnalazione del principale concorrente di Henkel, vale a dire la Procter & Gamble (Dash), che ha acceso i riflettori sul ‘Nuovo Dixan’, quello che, secondo la casa produttrice, “rimuove le macchie meglio del principale concorrente gia’ alle basse temperature”. Ebbene, dai test condotti da soggetti specializzati, spiega l’Antitrust nel Bollettino settimanale, “e’ emerso che anche nella nuova formulazione del prodotto Dixan, tra i due detersivi vi e’ una sostanziale parita’ di efficacia in termini di risultati di lavaggio”. La sentenza, quindi, e’ obbligata. Il messaggio pubblicitario della Henkel si configura come una pubblicita’ comparativa non lecita e rappresenta quindi una pratica commerciale scorretta. Da qui, la sanzione di 50mila euro. Dash, quindi, in questo caso ha vinto: ma cosi’ non fu l’anno scorso, quando l’Antitrust puni’ proprio la Procter & Gamble con una multa da 100mila euro. In quel caso, gli spot del Dash dichiaravano con sicurezza che bastava un solo misurino per raggiungere gli stessi risultati ottenibili con uno e mezzo di Dixan. Anche in quel caso l’Autorita’ ravviso’ gli estremi di una pubblicita’ comparativa scorretta, dopo una segnalazione che, ovviamente, arrivo’ proprio dalla Henkel, a dimostrazione che i due colossi non si fanno la guerra solo al supermercato, ma anche a colpi di ricorsi.

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