I Finanziari, volendo individuare altra merce nella disponibilità del soggetto, hanno ricostruito a ritroso la strada percorsa dall’uomo, riuscendo ad arrivare ad una piccola sartoria in cui una donna del luogo stava lavorando a macchina; i lavori sartoriali, però, non erano del tutto normali: il compito della donna, infatti, era quello di staccare dai vestiti le etichette di marche sconosciute per sostituirle con quelle di note griffes.
I due soggetti avevano allestito un vero e proprio opificio, sullo stile dei molti diffusi in Campania e in Toscana, e si “destreggiavano” ciascuno nel proprio ruolo: l’uomo procurava i capi e la donna provvedeva ad apporvi i marchi.
All’interno del locale, oltre a due macchine da cucire e a tutta l’attrezzatura necessaria, sono state trovate anche migliaia di etichette di famosi marchi di moda, tra cui Peuterey, Blauer, Fred Perry, Robe di Kappa.
Tutta la merce è stata sequestrata, insieme al laboratorio e alle attrezzature per il confezionamento, mentre i due sono stati denunciati per concorso in contraffazione di marchi e segni distintivi.