A cantare l’inno di Mameli alla tradizionale cerimonia dell’alza bandiera, tantissime autorità, tra le quali: il Prefetto di Reggio Calabria, Claudio Sammartino, il Prefetto Gaetano Chiusolo per il Comune di Reggio, il Ministro agli Affari Regionali, Maria Carmela Lanzetta, il Procuratore Capo di Reggio Calabria, Federico Cafiero De Raho, il Comandante Provinciale dei Carabinieri, Lorenzo Fanferi, il Presidente della Provincia, Giuseppe Raffa, e S.E. Mons. Giuseppe Fiorini Morosini, che ha benedetto il Centro e partecipato alla scopertura del bassorilievo in bronzo, raffigurante il Prefetto Antonio Manganelli, già Capo della Polizia, cui è stato dedicato l’edificio.
Sono questi tempi particolari per la Calabria e in particolare per la provincia reggina. La polizia insieme all’azione coordinata della Procura, ha assestato dei colpi molto duri alla ‘ndrangheta, con una serie di arresti e sequestri per oltre 420 milioni di euro. L’attenzione delle forze dell’ordine e del Governo per la criminalità calabrese è quanto mai alta e l’apertura del Centro Polifunzionale consentirà di svolgere con più serenità l’importante presidio di vigilanza ed investigazione.
Il Ministro Lanzetta, visibilmente compiaciuta dell’apertura della nuova struttura, ha risposto così alle nostre domande:
Ministro, già la seconda volta in Calabria per manifestare il suo impegno nella lotta alla criminalità organizzata ed il suo sostegno alle forze dell’ordine. Questo è per la città di Reggio un momento “caldo”, secondo anche quanto dichiarato dalla Procura, che valenza ha secondo lei, l’apertura di un presidio come questo per una città come la nostra?
“Rappresenta il rafforzamento delle forze dello Stato. Siamo sempre vicini allo Stato, perché ne facciamo parte, qualunque sia il ruolo ricoperto. Io da Ministro sono pienamente consapevole dell’impegno e della collaborazione con gli altri attori istituzionali e rimango, come ho detto subito dopo la mia nomina vicino alla Calabria, questa infatti, è la mia quarta volta da Ministro in Calabria, proprio a testimoniare la mia volontà di continuare a lavorare per questa terra che ne ha tanto bisogno, soprattutto perché possa riscattarsi dal crimine organizzato”.
A questo proposito, lei ha vissuto sulla sua pelle, quando era ancora Sindaco di Monasterace, l’ingerenza della ‘ndrangheta nella gestione della cosa pubblica, avendo subito diversi atti intimidatori. Quanto è difficile in certi momenti mantenere il controllo che il proprio ruolo impone? Dinnanzi a tali atti, c’è una maggiore responsabilità di reazione per un funzionario della pubblica amministrazione?
“Si certo. Un Sindaco o qualunque altro amministratore deve sempre seguire le regole dello Stato ed essere da tramite tra questo ed i cittadini, sempre nel rispetto dei precetti dello Stato. Niente di più. Un assunto di una semplicità enorme, se poi, per qualcuno diventa un fatto “rivoluzionario”, non è un mio problema. Tutto qui”.
Quali sono i prossimi appuntamenti del suo Ministero? Prima parlava di un importante incontro il prossimo lunedì, alla Prefettura di Reggio Calabria?
“Si lunedì prossimo, molto importante l’appuntamento in Prefettura perché sia apriranno dei tavoli sui quali abbiamo molto lavorato, speriamo di portare avanti tutti i progetti preventivati, presto e bene, perché abbiamo tantissimi bisogni da soddisfare soprattutto in Calabria, regione che ha moltissime carenza da colmare”.