Calabria, sindacati: “il 30 aprile manifestazione dei precari”

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Manovra Monti: lunedì Cgil, Cisl e Uil proclamano lo scioperoE’ prevista per mercoledi’ 30 aprile, a partire dalle ore 9.30, presso le prefetture di Cosenza, Catanzaro e Reggio Calabria, una mobilitazione unitaria, indetta dalle segreterie regionali di Cgil, Cisl e Uil a sostegno della vertenza riguardante i soggetti percettori degli ammortizzatori sociali in deroga calabresi. ”L’obiettivo della manifestazione e’ quello di sollecitare il Governo nazionale – spiega un comunicato – a garantire le risorse necessarie per la restante parte del 2013 e per il 2014 al fine di erogare i sussidi di cassa integrazione guadagni e di mobilita’ in deroga, unico sostegno al reddito per oltre 20.000 lavoratori. Per questi motivi le segreterie regionali CGIL, CISL e UIL hanno programmato tre presidi chiamando a raccolta presso le Prefetture di Cosenza, Catanzaro e Reggio Calabria i lavoratori e i disoccupati interessati che, nonostante gli impegni assunti, ricevono con enormi ritardi i sussidi mensili. Non e’ comprensibile che risorse gia’ stanziate e immediatamente disponibili non siano ancora ripartite per dare una risposta concreta alle migliaia di lavoratori e lavoratrici interessate, venendo cosi’ a creare una vera e propria emergenza sociale”. ”In particolare – proseguono i sindacati – e’ urgente il trasferimento da parte del Governo dei 17,7 milioni di euro assegnati alla nostra Regione che, unitamente ai 24 milioni di euro decretati dalla Regione Calabria, consentirebbero i pagamenti, in modo equo, dei sussidi a tutti i percettori. Tutto cio’ tenendo conto in ogni caso che, allo stato attuale, occorrono ancora 150 milioni di euro”. ”A tal fine – conclude la nota – CGIL, CISL e UIL auspicano che l’incontro con il Governo sul tema degli ammortizzatori sociali, gia’ richiesto dalle confederazioni nazionali, venga convocato al piu’ presto in modo da dare una risposta positiva e definitiva all’emergenza sociale della Calabria. In ogni caso CGIL, CISL e UIL preannunciano che le azioni di lotta e mobilitazione non si fermeranno fino a quando non saranno raggiunti risultati concreti per la risoluzione della vertenza, a difesa dei sacrosanti diritti dei lavoratori”.

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