Calabria, percettori di ammortizzatori sociali, Salerno: “32 milioni di euro, 24 destinati alle politiche passive ed 8 per finanziare percorsi di politiche attive”

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L’assessore regionale al lavoro Nazzareno Salerno, sulla questione dei lavoratori calabresi percettori di ammortizzatori sociali in deroga, ha affermato – informa una nota dell’ufficio stampa della Giunta –  che “il punto di partenza, perché cosi dovrebbe essere per chiunque,  è rappresentato dall’indiscutibile situazione di disagio e sofferenza vissuta dai lavoratori calabresi percettori di ammortizzatori sociali in deroga;  se cosi fosse si eviterebbero sin troppo facili e demagogiche affermazioni all’indirizzo di una politica che scioccamente viene qualificata come tutta uguale e distante dai problemi concreti. Va bene che il qualunquismo è, purtroppo, il leit motiv degli ultimi anni ma, per serietà e rispetto nei confronti delle delicatissime situazioni che si affrontano e si rappresenta,  occorrerebbe risparmiarsi inutili e provocatorie affermazioni”.

Ed ha aggiunto: “la Regione Calabria, con una scelta di profonda ed innegabile sensibilità proprio nei confronti delle migliaia di lavoratori percettori di ammortizzatori sociali in deroga, ha scelto di destinare risorse aggiuntive rispetto a quelle che il Governo, che ha competenza in materia, aveva ed ha previsto; questo i lavoratori ed i loro rappresentanti lo sanno ormai bene. E siccome siamo abituati a fare le cose seriamente oggi posso dire ufficialmente che la scelta effettuata dalla regione ha avuto dal Ministero del lavoro parere favorevole; in buona sostanza la direzione generale del Ministero, dopo le opportune verifiche, ha dato parere favorevole alla nostra richiesta di rifinanziare la linea Misure innovative e sperimentali di tutela dell’occupazione e politiche attive del lavoro collegate ad ammortizzatori sociali in deroga”. “L’importo è di 32 milioni di euro, 24 destinati alle politiche passive ed 8 per finanziare percorsi di politiche attive;  a questo risultato si giunge riducendo di pari importo le somme destinate ad altre iniziative che abbiamo ritenuto  allo stato – ed in costanza di questa grave emergenza economico occupazionale- meno urgenti rispetto alla risposta da dare ai tanti privati della loro serenità economica e lavorativa. Ripeto ancora una volta, non si tratta di competenze della Regione ma abbiamo scelto di occuparcene perché a differenza di quanto pensa e dice qualche sprovveduto, inconsapevole di buttare benzina sul fuoco di una dolorosa e sofferta protesta, abbiamo ben presente le priorità.

Quanto poi all’assenza in assessorato rispetto ad una programmata protesta non c’è bisogno di dire molto,  il mio compito è quello di ottenere risultati concreti come quello che ho appena indicato; penso che ai lavoratori in protesta questo importi e non la possibilità di ripeterci problemi che purtroppo conosciamo  bene e che dipendono in larghissima misura se non nella totalità dalle scelte economico- finanziarie del Governo centrale”.

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