Un anno di Papa Francesco I, un grande Uomo prima ancora che grande Pontefice

StrettoWeb

È passato già un anno dall’elezione di Jorge Mario Bergoglio, da tutti noi più conosciuto come Papa Francesco I. Proprio il 13 marzo 2013 le persone da ogni parte del mondo, un mondo rimasto ancora perplesso per le precedenti dimissioni dell’ormai ex Papa Benedetto XVI, sono rimaste sintonizzate su tutti i canali di informazione per conoscere il nuovo Pontefice. Dopo 4 fumate nere, al quinto scrutinio, ecco arrivare la tanto attesa fumata bianca, il Primo vescovo di Roma era stato finalmente eletto. La sensazione d’ansia provata quel giorno per l’attesa è stata pienamente ripagata nel momento in cui quest’Uomo si è mostrato per la prima volta alla folla, in tutta la sua semplicità, dalla balconata di San Pietro: Fratelli e sorelle buonasera, ecco le prime parole di Bergoglio, delle parole che siamo abituati a sentire quotidianamente da parenti e amici, delle parole che in quel momento uscivano dalla bocca di un uomo “preso dai suoi fratelli Cardinali quasi alla fine del mondo, come lui stesso ha dichiarato, di un uomo diventato la principale guida della Chiesa cristiana in un solo momento, un nuovo Papa che ha dedicato la sua prima preghiera al predecessore, da lui tanto stimato, Benedetto XVI. Bergoglio non era nella lista dei papabili quell’anno, eppure Papa lo è diventato; 266esimo Vescovo di Roma, nominato Cardinale nel 2011 dall’amato Giovanni Paolo II, che gli ha affidato anche il titolo di Vescovo ausiliare di Buenos Aires, adesso Papa della Chiesa Cattolica, argentino nel cuore, ma nato in una famiglia di origini piemontesi, appartenente ai chierici regolari della Compagnia di Gesù e primo Pontefice di questo ordine religioso, da cui deriva il nome scelto, Francesco (in ricordo di San Francesco D’Assisi, un Santo che, come lui, voleva creare una “Chiesa povera per i poveri).

Si possono dire tante cose belle su questo Pontefice, tutte meritate, ma penso che ognuno di noi, credenti e non, di queste cose ne abbia apprezzata soprattutto una, la sua semplicità: la semplicità di portare al collo, durante la sua prima uscita ufficiale, una croce di “semplice”, per l’appunto, metallo, la semplicità di girare senza scorta per le vie di Roma, la semplicità di parlare direttamente, anche per via telefonica, con giornalisti e fedeli, la semplicità, durante alcune celebrazioni eucaristiche, di sedersi insieme agli altri componenti della Chiesa, di porsi al pari di ciascuno di loro, lui che dovrebbe essere il primo tra loro. Eppure Papa Francesco non si è mai sentito il “primo”, fin dall’inizio della sua esperienza di uomo di Dio: si ricordi che nel 1958 inizia il suo noviziato nella Compagnia di Gesù.

E ancora una volta la semplicità di Papa Francesco si è resa evidente nel manifestare il suo pensiero attraverso un’intervista rilasciata non molto tempo fa a “Il Corriere della Sera”, un’intervista in cui si legge la vera essenza di Bergoglio, i suoi precedetti e il modo in cui li vuole portare avanti; al Direttore Ferruccio De Bortoli, Papa Francesco dichiara la volontà di occuparsi del problema dei divorziati, la sua convinzione che il matrimonio cristiano, come insegna la Chiesa, si basi sull’unione di un uomo e una donna, rafforzando da una parte l’idea della stessa Chiesa che i rapporti omosessuali siano immorali, ma dall’altra richiedendo rispetto nei confronti degli stessi omosessuali, ma non solo, anche degli ortodossi, con cui è desideroso di creare un percorso comune di unione e fratellanza, e non per ultimo la sua ferma condanna nei confronti di ogni tipo di abuso sessuale.

Papa Francesco è già stato a Lampedusa per parlare del tema dell’accoglienza dei migranti, in Brasile, in occasione del XXVIII Giornata mondiale della Gioventù, a Cagliari e ad Assisi. Tante altre tappe in programma (si spera anche la Calabria), tra queste, solo per citarne alcune, la Terra Santa, gli Stati Uniti e l’Asia. E a proposito dell’Asia, è noto a tutti l’impegno del Pontefice nel far sì che maturi e poi si mantenga la pace in Siria e il suo biasimo verso l’uso delle armi chimiche.

Da poco venuto a conoscenza della sua candidatura al Premio Nobel per la Pace 2014, Bergoglio ha raggiunto in poco tempo un grado di popolarità altissimo: da un sondaggio online lanciato ai lettori di “Famiglia Cristiana” e “Credere”, in un solo anno di pontificato, Papa Francesco ha invogliato ben il 69% dei credenti cattolici ad aumentare la loro fede, il 39% ad andare di più in Chiesa e il 57% a pregare di più. Begoglio è, per questo sondaggio, percepito dai lettori, in ordine di percentuale, spontaneo, comunicatore e innovatore.

Un’altra cosa importante da ricordare riguarda il fatto che Papa Francesco è il primo Pontefice al quale è stata dedicata un’intera rivista: Mondadori, infatti, ha deciso di creare un settimanale, “Il Mio Papa”, composto da 66 pagine interamente dedicate a Bergoglio. A dirigere la rivista non è un vaticanista, ma il Direttore di “Tv Sorrisi e Canzoni”, Aldo Vitali, che  nel suo primo editoriale scrive: “Se state leggendo queste righe vuol dire che abbiamo una cosa in comune: l’ammirazione e l’affetto profondo per Papa Francesco”. Sulla copertina del primo numero, inoltre, è in evidenza una delle frasi più famose di Papa Francesco, una frase che comunica il suo grande spessore spirituale: “Abbiate il coraggio di essere felici”.

Un’imponente presenza, dunque, quella del Pontefice, che ha portato anche alla realizzazione, nei pressi di Borgo Pio, il quartiere papalino per eccellenza, di un graffito divenuto ormai famoso, raffigurante Papa Francesco nella caratteristica posizione del super-eroe dei fumetti Superman, con in mano la celebre borsa da lavoro sulla quale compare la scritta valori” e dal cui interno si intravede la sciarpa del San Lorenzo, la squadra del cuore del Pontefice argentino.

Il Papa non è Superman – ha voluto chiarire Francesco I sempre durante il colloquio con De Bortoli – Non mi piacciono le interpretazioni ideologiche, una certa mitologia del Papa. Mi piace stare tra la gente (…) Il Papa è un uomo normale, considerarlo una star mi pare quasi offensivo”.

Forse ci aspettiamo tutti troppo da Papa Francesco, ma si ricordi che dietro alle vesti di Papa esiste un uomo, un uomo come tutti noi, un uomo che, soprattutto, ci ha fatto vedere il suo essere uomo e non Papa dal momento in cui, riferendosi ai suoi fedeli il 13 marzo dell’anno scorso, ha incitato la folla a pregare per il suo Vescovo (“la preghiera del popolo, chiedendo la benedizione del suo Vescovo”, ha detto), un uomo, lo ribadisco, che non si è mostrato solo come uomo, solo come Papa, ma soprattutto come Padre, in terra,  di tutti noi.

Condividi