Su “Panorama” le bellezze culturali di Reggio Calabria da non perdere e l’impegno del FAI Calabria

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Riace Bronzes return to public, opened Museum ReggioIl Sud Italia: da sempre considerato la culla della civiltà, sede delle più grandi bellezze naturali e non, possessore di un patrimonio artistico e culturale da tutelare. Il Sud è tutto questo, anche se molto spesso ce ne si dimentica, dando importanza solo ai suoi aspetti negativi, emarginandolo ancora di più, più di quanto geograficamente è, rispetto al resto dello stivale. Eppure, sembra che qualcosa si stia smuovendo ultimamente, sembra che il nostro Sud si stia mostrando pronto a riprendersi quel primato che gli spetta, almeno dal punto di vista culturale. È indubbio che i nostri territori ospitino dei “tesori”, che attirano l’attenzione di persone ed enti di ogni parte di Italia e del mondo, dei “tesori” che ci possono far riscoprire quell’orgoglio di appartenere al Meridione. Non per niente, tra pochissimo avrà inizio proprio a Reggio Calabria il tour organizzato dallo staff di uno dei settimanali più letti nel Paese, “Panorama”.

Annalia Paravati Capogreco, presidente del Fondo Ambiente Italiano per la Calabria
Annalia Paravati Capogreco, presidente del Fondo Ambiente Italiano per la Calabria

Il giro chiamato “Panorama di Italia” si snoderà lungo 10 città italiane, dando vita a una serie di iniziative volte ad esaltare le eccellenze made in Italy in ogni campo, da quello dell’impresa, dell’economia, dell’enogastronomia a quello della cultura. E a proposito di cultura, l’appassionata per eccellenza, a suo dire, di cultura (in generale, ma nello specifico della sua cultura), Annalia Paravati Capogreco, ha da poco rilasciato un’intervista al settimanale “Panorama”, coinvolto nelle iniziative culturali che renderanno protagonista Reggio almeno per 4 giorni (dal 2 al 5 aprile), in cui elenca opere e monumenti curati dal Fai (Fondo Ambiente Italiano) per la Calabria che chi visita la Regione non può mancare di vedere. La Paravati Capogreco, Presidente da tre anni del Fai in Calabria, prima alla guida delle delegazione Fai della Locride, ha da sempre dimostrato il suo interesse nel volere  esaltare le bellezze della sua terra, contribuendo a creare una rete di rapporti tra scuole, quindi giovani, arte e conoscenza; anche lei, consapevole del fatto che la tutela della cultura e dell’ambiente possa rappresentare quella spinta che mira alla rinascita della Regione, ricorda alcuni dei più preziosi “pezzi” che la nostra “collezione” possiede: ovviamente non poteva che iniziare dai Bronzi Di Riace, i due colossi simbolo della cultura magno-greca, che finalmente, dopo tanti anni, sono tornati al Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria, dove, grazie anche ad un’iniziativa promossa del Fai, sono visitati da sempre più persone del luogo e turisti. Infatti, solamente alla fine del mese di Febbraio appena trascorso, è stato firmato un protocollo di intesa, di cui il Fai è uno dei tanti artefici, che va a sancire un progetto di formazione che il Fai stesso ha svolto per 25 giovani allievi, che fino al 31 maggio saranno i ciceroni nelle visite al Museo prenotate dalle scolaresche.

STILOGli altri “tesori” per cui la Presidente del Fai in Calabria dimostra particolare interesse sono poi: la Cattolica di Stilo, la piccola Chiesa Bizantina candidata dal 2007 a patrimonio dell’umanità dell’Unesco; il Drago di Kaulon, il più antico mosaico calabrese, per cui il Fai ha promosso il restauro; La Pala d’altare di Battistello Caracciolo, un caravaggesco del 600: il Parco Archeologico di Locri, in cui sono gelosamente  custoditi i resti di templi, cinta murarie, teatri dell’antica Locri del VII secolo a.C, bellezze che i visitatori durante le giornate di Primavera del Fai (22 e 23 marzo), potranno visitare gratuitamente; la Villa romana del Naniglio, di epoca imperale, scoperta sotto una porzione del territorio di Gioiosa Jonica, sopra cui passava una strada, che grazie all’intervento del Fai è stata deviata per consentire l’accesso alla Villa ai turisti; la Villa romana di Casignana, non lontano da Bianco, un edificio del I secolo d.C, scoperta nel 1963 e oggi aperta al pubblico; infine, l’Arazzo di Jan Leyniers, risalente alla seconda metà del XVII secolo, da poco tornato a Reggio e proprio l’altro giorno presentato dai vertici del Fai e dei vari enti che si occupano di cultura qui a Reggio, in occasione della ormai passata giornata della cultura reggina. L’Arazzo è giunto nel nostro Museo dopo ben 40 anni di restauro, avvenuto a Cosenza, e tornerà al più presto nel suo paese di origine, Gerace.

Ebbene, i presupposti ci sono tutti, la volontà anche, per fare in modo che la nostra cultura possa avere il giusto slancio, quello slancio che permetta alla Regione Calabria di risollevarsi dal passato, ma anche da un suo presente non proprio roseo, e di trovare quel giusto equilibrio che garantisca ai suoi abitanti, soprattutto ai suoi giovani, più stabilità e, lo ripeto, più orgoglio.

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