Scarcerato un indagato dell’inchiesta anti mafia “Talitha Kumi”

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++ EMENDAMENTO SEVERINO, RESPONSABILITA' TOGHE INDIRETTA ++Il Tribunale del Riesame di Catanzaro si è pronunciato stamane sull’operazione antimafia denominata “Talitha Kumi” contro il clan Bonavota di Sant’Onofrio (Vv), disponendo una scarcerazione e confermando il carcere per due indagati.

Ordinanza annullata per Domenico Cugliari, 55 anni, detto “Micu i Mela”, difeso dagli avvocati Francesco Muzzopappa e Michelangelo Miceli. Cugliari era stato arrestato il 23 gennaio scorso per estorsione in quanto, secondo i pm Giuseppe Borrelli, Simona Rossi e Domenico Guarascio, avrebbe preteso l’intero terreno della cooperativa agricola Talitha Kumi “in segno di rispetto”, ottenendo alla fine a modico prezzo un altro terreno di due ettari in localita’ “Petrara” di Sant’Onofrio.

Restano invece in carcere Domenico Bonavota, 35 anni, ritenuto a capo dell’omonimo clan, e Giuseppe Barbieri, 41 anni, anche lui di Sant’Onofrio. Gregorio Giofrè, 51 anni, detto “Ruzzo”, genero del boss di San Gregorio d’Ippona (altro centro del Vibonese) Rosario Fiarè, non ha invece fatto ricorso al Riesame e resta pertanto ai “domiciliari”.

Estorsioni e danneggiamenti aggravati dal metodo mafioso i reati, a vario titolo, contestati agli indagati i quali avrebbero tagliato e distrutto nel 2011 ben mille alberi di ulivo della cooperativa agricola dinanzi al rifiuto di uno dei titolari a cedere gratis al clan Bonavota 500 litri di olio all’anno.

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