Lo ha dichiarato l’assessore Elio Cisca.
Si cercano, pertanto, soluzioni alternative, come quella di costruire due pozzi per portare acqua nelle piccole frazioni, attingendo direttamente dal sottosuolo e quindi evitando di far uso della società Siciliacque della Regione Siciliana.
“Tutto è subordinato all’ approvazione del prossimo bilancio di previsione – ha dichiarato l’assessore Cisca – per cui una volta esitato lo strumento contabile partiremo con la trivellazione dei due pozzi, di cui abbiamo individuato già le zone. Secondo i primi accertamenti, il sottosuolo che circonda le zone di Mirto e Contrisa abbonderebbe di vene d’acqua, ma poi tramite indicate trivellazioni si arriverà ad individuare la sorgente principale. Per questi lavori occorrono circa 50 mila euro”.