Messina: ieri presso la Biblioteca Regionale simposio di filosofia su ‘Consumo, decrescita’

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biblioteca reg messinaSi è svolto ieri al Cortile dei Gentili presso la Biblioteca Regionale di Messina il Simposio “Consumo, decrescita. In un mondo con poche risorse è possibile vivere de claritate in claritatem?’.

Alla presenza del direttore della biblioteca, dott. Sergio Todesco, sono intervenuti il prof. Girolamo Cotroneo, filosofo e Professore emerito dell’Università degli Studi di Messina e l’onorevole Valentina Zafarana sul tema della decrescita.

La decrescita come corrente di pensiero si scaglia contro il presupposto insito nella civiltà occidentale che l’aumento dei consumi e la massimizzazione del profitto possano essere la colonna portante della nostra società, e ritiene invece che la decrescita possa portare non solo ad un nuovo tipo di economia, ma anche un nuovo tipo di società.

Già sessant’anni fa, Claude Lévi-Strauss aveva messo in dubbio la concezione unilineare e progressiva dello sviluppo delle civiltà. Circa un decennio più tardi in Italia, Pier Paolo Pasolini, nella forma poetica che gli era propria, contestava l’identificazione tra ‘sviluppo’ e ‘progresso’, segnalando profeticamente come la società dei consumi avrebbe sortito- come poi è di fatto avvenuto – quella devastante ‘scomparsa delle lucciole’ che ha progressivamente impoverito gli orizzonti naturali e culturali dei nostri angoli di mondo, facendo smarrire le identità locali e producendo una perniciosa mutazione antropologica che ha arrecato danni  alla qualità della vita e ai rapporti delle comunità con gli ecosistemi in cui esse sono inserite.

I moderni critici del consumismo e teorizzatori della decrescita felice (N. Georgescu-Roegen, S. Latouche, C. Castoriadis, J. Rifkin, Z. Bauman, e qui in Italia, Maurizio Pallante) epigoni di quei lontani testimoni che hanno pioneristicamente avviato un processo di demitizzazione dello sviluppo fine a se stesso, partono proprio dalla considerazione che non ci sia rapporto di conseguenza tra crescita economica e benessere, e che anzi il consumo, o meglio, il suo eccesso, conduce al peggioramento della qualità dell’esistenza degli uomini e della vita dell’intero pianeta.

Nel corso del simposio, sono emerse riflessioni ed osservazioni sulla tematica.

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