Trapani: uccise moglie incinta. I testimoni ai giudici: “picchiava e isolava lei e i figli”

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tribunaleI presunti maltrattamenti familiari inflitti da Salvatore Savalli, l’operaio imputato dell’omicidio della moglie Maria Anastasi, uccisa al nono mese di gravidanza e bruciata nelle campagne trapanesi il 4 luglio 2012, sono stati oggetto di due testimoniante in Corte d’Assise a Trapani nel processo a carico di Savalli e della sua ex amante Giovanna Purpura. A riportarlo l’agenzia di stampa AGI.

Le violenze, secondo la psicologa Maria Stella Tedesco, consulente della Procura, avrebbero causato una sofferenza psicologica nei figli, ma questo non inficerebbe “la loro capacita’ di percepire la realta’ circostante”. Dopo l’omicidio, i 3 figli di Savalli lo accusarono di picchiare loro e la madre. La professionista ha evidenziato l’isolamento in cui avrebbero vissuto i minori per volonta’ del padre. “Non avevano una vita esterna alla famiglia -ha affermato- Si tratta di un nucleo che viveva avulso dalla societa'”. Una cugina della vittima, Maria Anastasi, altra teste di oggi, ha riferito in aula di alcuni episodi di violenza subiti dalla parente, sin da quando era incinta della figlia maggiore, quasi 19 anni fa. “Una volta -ha raccontato la donna- raggiunsi Maria a casa dopo una lite col marito. La trovai sanguinante con una ferita alla testa. Salvatore l’aveva colpita con un bastone. Ma non volle andare in ospedale”. La teste ha anche riferito di un’aggressione di Savalli contro il figlio minore Carlo: “Lo schiaffeggio’ a casa mia, Maria non intervenne e li’ capii che non aveva diritto a difendere da madre i propri figli”.

Controreplica di Savalli che ha reso alcune dichiarazioni spontanee: “La signora Anastasi -ha detto- ce l’ha con me da molti anni. Ha avuto problemi con mia zia e piu’ volte ha coinvolto me e mia moglie in diversi episodi per falsa testimonianza”. Nella prossima udienza del 13 febbraio sara’ sentita l’imputata Purpura, mentre il 27 febbraio e’ previsto l’esame di Savalli.

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