Reggio, che sta succedendo in città? Clima pesantissimo, dure minacce e oggi Scopelliti va in una piazza blindata…

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Il clima che si respira in questi giorni a Reggio Calabria è pesante. Pesantissimo. Come non accadeva da anni, dalla stagione delle bombe in procura. Stavolta nel mirino della ‘ndrangheta non ci sono i giudici, ma i politici e le istituzioni. Nel giro di meno di 48 ore, infatti, è stata bruciata l’automobile dell’ex assessore comunale Giuseppe Agliano e sono state inviate due pesantissime lettere con gravi minacce al Presidente della Regione Giuseppe Scopelliti e al Prefetto Gaetano Chiusolo, coordinatore della Commissione straordinaria che amministra il Comune di Reggio Calabria.
Scopelliti, Calabria terreno sperimentazione centrodestraIl contenuto delle lettere – al vaglio degli inquirenti – non è come quello delle tante altre minacce che i vari rappresentanti istituzionali ricevono e denunciano in Questura senza che neanche i mass-media ne parlino e la gente lo sappia. In modo particolare nel caso di Scopelliti, si tratta di parole pesantissime con minacce estremamente violente nei confronti dei più stretti familiari del governatore. Minacce particolarmente circostanziate e pericolose. Scopelliti ha già risposto in modo chiaro: “le forze dell’ordine hanno già preso tutte le precauzioni del caso. Se uno ha paura ha l’obbligo di mettersi da parte. Credo che l’idea di rappresentare le istituzioni libera e disinvolta possa essere un problema per tanti. Tutte le volte che ho subito minacce ho poi cominciato una fase di riflessione, ma non mi sono mai preoccupato in maniera eccessiva e non ho mai dato segnali di inquietudine e preoccupazione”.

giuseppe aglianoOltre alle lettere a Scopelliti e Chiusolo, anche lui particolarmente colpito dalla violenta escalation criminale, la città intera è rimasta scossa da quanto accaduto a Giuseppe Agliano, proprio a lui che – anche dalle fila dell’ex opposizione a Palazzo San Giorgio sono pronti a giurarlo – mai è poi mai è stato coinvolto neanche solo con un minimo sospetto o un minimo pettegolezzo in storie legate a illegalità o criminalità. Proprio lui a cui tutti riconsocono un’onestà e una semplicità senza pari, a prescindere dall’appartenenza politica.

A focalizzare il punto della situazione è stata ieri Rosanna Scopelliti, che di minacce (poi purtroppo concretizzatesi) di ‘ndrangheta ha perso il padre e che adesso ha voluto portare il suo impegno per la legalità in parlamento: “desidero preliminarmente – ha detto la deputata calabrese – far giungere anche pubblicamente, come ho già fatto personalmente, la mia sincera e concreta vicinanza al Governatore Scopelliti ed alla sua famiglia, così vigliaccamente sottoposta ad angoscia ed allarme, ed all’amico Peppe Agliano, persone che tanto impegno e tanta passione politica hanno profuso e continuano a profondere a favore della nostra città, e naturalmente anche al Prefetto dott. Chiusolo, in questo momento storico guida ‘tecnica’ del Comune di Reggio, anch’egli incredibilmente vittima di violenza per il solo fatto di rappresentare lo Stato in questo delicatissimo momento storico della nostra città. So già che della grave escalation criminale reggina è già al corrente il ministro dell’interno Angelino Alfano, e che quindi ogni opportuna iniziativa del caso è già stata o sta per essere presa“.

Rosanna_Scopelliti_Intervista_Candidata_Pdl_01Non posso esimermi però – ha aggiunto l’on. Scopellitidal dare anche una chiave di lettura sociopolitica a questa drammatica vicenda, perché altrimenti rischierei di peccare di ipocrisia e mi sentirei omologata a chi pratica la politica come una sequenza di frasi rituali e di ammiccamenti. Questa escalation criminale contro chi amministra, a diversi livelli istituzionali e con diversi ruoli, la Cosa Pubblica a Reggio è a mio avviso l’esito, abbondantemente previsto, della campagna di odio sociale – in qualche caso anche personale – che alcuni ben individuati soggetti privati e collettivi reggini stanno portando avanti in città da qualche anno con pervicacia e preoccupante ostilità“.
Per essere chiari, non dico e non voglio nemmeno pensare – ha concluso l’On. Scopellitiche le minacce di morte o gli attentati di questi giorni siano stati portati a termine direttamente da questi personaggi ben individuati o dai gruppi o movimenti a loro collegabili, ma a mio avviso quando in una comunità cittadina si aizzano gli animi più esasperati, si accendono i fuochi dell’aggressione verbale personale anche da pulpiti violati, si versa benzina sul fuoco delle grandi piaghe sociali come la disoccupazione o la povertà, indicando con il dito un presunto ‘nemico del popolo’, se non si è esecutori materiali di crimini non si può non essere individuati come i loro mandanti morali. E laddove si semina odio, poi non ci si può meravigliare se prima o poi se ne raccolgono i frutti avvelenati“.

ora basta scopellitiE oggi pomeriggio Scopelliti parlerà in una piazza blindata: alle 18:00 a piazza Italia è in programma la manifestazione “Ora Basta, la città deve ripartire” che vedrà protagonista proprio il governatore: l’incontro sarà blindato, le forze dell’ordine si sono già mobilitate per garantire le misure di sicurezza. Sicurezza per quello che, in fondo, è un incontro politico, un’assemblea pubblica, un comizio, una manifestazione. Un appuntamento che dovrebbe essere assolutamente normale e regolare in ogni democrazia sana. Ma a Reggio la democrazia è sospesa da tempo. E adesso è anche blindata.

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