Reggina, le idee di Giacchetta in sintonia con Gagliardi-Zanin ma ad essere decisivi sono i nuovi…

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Ci sono le idee di Giacchetta dietro la Reggina di Gagliardi e Zanin che ha iniziato alla grande il girone di ritorno con due vittorie in due partite: la difesa a 4 e Di Michele prima punta sono punti fermi che il “direttore dell’area tecnica” porta avanti sin dalla scorsa estate, e che già con Castori erano stati sperimentati ma con esito fallimentare. Il lavoro dell’inedita coppia GagliardiZanin sta dando frutti importanti, soprattutto dal punto di vista psicologico: la squadra ha ritrovato spirito e motivazione, fiducia in se stessa e convinzione dei propri mezzi rispetto al girone d’andata in cui era entrata nella tipica spirale che rischiava di compromettere tutta la stagione in modo inesorabile.
Nessuno può e deve sminuire il lavoro di tutto lo staff amaranto che sta operando da inizio gennaio intorno alla squadra con risultati brillanti nonostante la situazione fosse disperata, ma con onestà bisogna anche riconoscere che – almeno fin qui – in campo la differenza l’hanno fatta i nuovi arrivati e soprattutto Mirko Pigliacelli, che a Bari ha blindato la porta con tre prodezze miracolose (tra cui un penalty), e anche con il Lanciano ha evitato che Piccolo trovasse il pareggio a pochi minuti dalla fine. Senza gli interventi del nuovo portiere, quanti punti avrebbe portato a casa la Reggina in queste due partite? Sia a Bari che al Granillo contro il Lanciano la squadra non ha certo brillato, pur dimostrando una più rocciosa solidità difensiva e soprattutto una propenzione a soffrire che prima durava soltanto poche decine di minuti. La Reggina di Gagliardi e Zanin ha lo spirito giusto per subire gli avversari e poi colpire in contropiede, riesce a difendersi senza andare nel panico, pur rinunciando a fare la partita e giocare in modo propositivo. Dopotutto in un momento così delicato conta solo il risultato, e va bene così.
Ma se a Pigliacelli aggiungiamo il ritorno di Barillà, match winner contro il Lanciano, e l’arrivo in prima squadra del giovanissimo Pambou, oltre a Frascatore e Dumitru arrivati da poco e ancora non utilizzati, possiamo capire come e perchè il mercato di gennaio si stia rivelando decisivo per la risalita della squadra dal pantano in cui era rimasta intrappolata nonostante sul campo avesse dimostrato più volte di non meritarlo, basti pensare alla vittoria sull’Empoli secondo in classifica, alla gara giocata alla pari contro la capolista Palermo dove solo una clamorosa svista dell’arbitro impedì agli amaranto di uscire dal campo con un risultato favorevole, o al dominio di Varese, oppure ancora alla bella prova di Brescia, alle clamorose papere di Benassi con Carpi e Siena (e non solo…), le indecisioni di Zandrini a Terni e Cesena.
Solo l’assenza di un portiere di qualità, come invece si sta dimostrando Pigliacelli, erano costate agli amaranto diversi punti in classifica. Un handicap gravissimo a cui il mercato di gennaio ha messo una toppa importante e decisiva. Adesso, come ha spiegato Gagliardi nel post-partita di sabato, bisogna crescere e migliorare perchè questa squadra deve anche trovare il modo di fare gol con gli attaccanti. A partire da sabato da Castellammare di Stabia, dove gli amaranto cercheranno il tris ma troveranno di fronte una squadra estremamente rinnovata, convinta di poter recuperare dall’ultimo posto in classifica, e in più con Benassi e Falco che avranno il dente avvelenato per quanto sia andata male la loro esperienza in riva allo Stretto fino a qualche settimana fa. Una partita difficile ma ancora una volta fondamentale perchè, da scontro diretto, può valere doppio.

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