I processi non sono quelli che si vorrebbero veicolare mediaticamente ai danni della Cgil e dei suoi rappresentanti, ma quelli che si svolgono nelle aule dei tribunali come quello in fase dibattimentale in corso di svolgimento presso la prima sezione del tribunale penale di Messina che vede imputati esclusivamente la ex contabile di alcune categorie della Cgil di Messina Alma Bianco per falso e, con il consorte Carmelo Aliberto, per appropriazione indebita aggravata per una somma di oltre 150mila euro. Processo del quale si sono già svolte diverse udienze nelle quali i testi sin qui sentiti hanno confermato le accuse che, su denuncia della Cgil, la Procura ha considerato fondate e ha mosso alla Bianco e al marito rinviandoli a giudizio.
Nei primi mesi del 2010, la signora Alma Bianco venne licenziata e denunciata all’Autorità Giudiziaria perché ritenuta responsabile dell’appropriazione di ingenti somme del sindacato stornate a favore proprio e del marito, Carmelo Aliberto, titolare di un esercizio commerciale di Messina.
La Bianco per questa vicenda era stata denunciata oltre che da Oceano anche dai sette Segretari generali delle Categorie della Cgil di Messina di cui gestiva i conti per essersi appropriata di oltre 150 mila euro disponendo illecitamente numerosi bonifici dai conti correnti del sindacato verso il proprio conto personale, falsificando le firme di ben undici persone e incassando personalmente numerosi assegni per importi consistenti.
In tale processo per gli ammanchi alla Cgil, la Bianco e l’Aliberto sono gli unici imputati e i segretari della Cgil e delle categorie rappresentano le parti offese e si sono costituiti parti civili
Ogni strumentalizzazione di tale innegabile e inequivocabile realtà costituisce un oltraggio alla verità dei fatti e all’onorabilità dell’organizzazione che non saranno più in alcun modo tollerati e saranno perseguiti nelle sedi competenti.