“Il giudice meschino”: Zingaretti e Ranieri raccontano le emozioni della miniserie TV in onda 3 e 4 marzo su Rai1

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Il Giudice Meschino Rai1 _ 04Sara’ pure il personaggio che, piu’ di ogni altro, gli ha dato notorieta’ ma, certo, ‘Il commissario Montalbano’ e’ diventato un nome un po’ ingombrante nella carriera di Luca Zingaretti. Al punto che questa mattina, alla conferenza stampa di presentazione de ‘Il giudice meschino‘ (miniserie TV girata a Reggio Calabria & dintorni, in onda su Raiuno, lunedi’ 3 e martedi’ 4 marzo, in prima serata), ha anticipato le domande dei giornalisti e si e’ lanciato da solo nel paragone tra i due personaggi. “Prima di leggere il libro di Mimmo Gangemi (da cui e’ tratta la miniserie, ndr), non ero sicuro di voler interpretare un altro investigatore espresso da una terra del sud infestata da una delle malavite piu’ potenti del mondo“.
Il Giudice Meschino Rai1 _ 03Il libro e la presenza del regista Carlo Carlei lo hanno convinto e Zingaretti si e’ calato nei panni di Alberto Lenzi, giudice ‘meschino’, nel senso siciliano del termine cioe’, spiega l’attore, “poveraccio, uno che ha smesso di pensare alla sua vita“. E anche, come aggiunge lo scrittore, “un indolente e femminaro“. Che, per Zingaretti, ha poco a che fare con Montalbano: “Non esistono due tipi cosi’ diversi. Montalbano vive in un luogo immaginario, legato ai ricordi di gioventu’ dell’autore. Appartiene piu’ al mondo dell’arte e anche le sue tematiche personali non prevedono ne’ un rapporto stabile ne’ una paternita’“. Altra cosa, insomma, da Alberto Lenzi, giudice in terra di Calabria che si ricorda di essere un magistrato solo dopo lo choc per l’uccisione del suo migliore amico, magistrato anche lui.
Il Giudice Meschino Rai1 _ 02Gli argomenti per piacere al pubblico della fiction ci sono tutti perche’, come sostiene il direttore di Rai Fiction Tinni Andreatta, “e’ una storia di riscatto e di rinascita di un antieroe, di un servitore ignavo dello Stato che fa un percorso personale di riscoperta“: il protagonista, infatti, e’ separato dalla moglie e ha, almeno inizialmente, un rapporto col figlio piccolo non proprio da manuale; ha una relazione con un’affascinante maresciallo dei carabinieri (Luisa Ranieri) con cui condivide il lavoro ma non la volonta’ di dare una stabilita’ al loro rapporto; lotta contro il male, rappresentato dalla ‘ndrangheta (a sua volta lacerata da conflitti interni, tra la vecchia e la nuova guardia) e dal traffico di scorie radioattive.
Il Giudice Meschino Rai1 _ 07E’ la prima volta che in una fiction entrano i chiaroscuri, non solo del protagonista ma anche, ad esempio, dell’accenno ai servizi segreti deviati. Mi e’ piaciuta l’idea di portare in tv un uomo come Lenzi, uno che ha smesso di pensare alla sua vita, ha smesso di decidere finche’ qualcosa, la morte del suo amico, non lo sveglia“. In piu’, si parla di giudici, “in un periodo in cui il giudice e’ un’istituzione della Repubblica che e’ sotto accusa, che ha avuto un’infinita’ di caduti, un numero quasi imbarazzante in un Paese democratico“. Nel quale, assicura, “esiste una formula infallibile per uscire dalla crisi: tutti invocano misure drastiche, io penso che basterebbe che ognuno di noi ricominciasse a fare il suo dovere. Ognuno di noi dovrebbe dare il meglio“.
Il Giudice Meschino Rai1 _ 01Al fianco di Zingaretti, a nove anni dall’esperienza di ‘Cefalonia’ sul quale si conobbero e si innamorarono, c’e’ sua moglie Luisa Ranieri che del maresciallo Marina Rossi dice: “Lei non stima Alberto, non capisce perche’ si comporta in modo cosi’ indolente nella vita e nel lavoro. Sente che e’ ferito ma non sa perche‘”. Nel cast, oltre ai protagonisti, ci sono tra gli altri: Andrea Tidona (il pubblico ministero Giacomo Fiesole), Paolo Briguglia (Michele Brighi), Gioele Dix (il magistrato amico di Lenzi Giorgio Maremmi) e Maurizio Marchetti, il vecchio capobastone della ‘ndrangheta don Mico Rota. Alla presentazione alla stampa era presente il governatore della Calabria Giuseppe Scopelliti, gia’ piu’ volte incappato nelle maglie della giustizia. ‘Il giudice meschino’ e’ prodotto da Rai Fiction e Italian International Film.

Il Giudice Meschino Rai1 _ 06Dopo tanto tempo essere di nuovo coppia sul set con Luca e’ stato un incubo“, ha detto Luisa Ranieri in conferenza stampa a Viale Mazzini per la presentazione della miniserie tv “Il giudice meschino”, che vede l’attrice napoletana recitare di nuovo in coppia col marito Luca Zingaretti, a distanza quasi di dieci anni. Era dal tempo della fiction “Cefalonia” del 2005 in cui non erano innamorati sul set. La differenza nel lavorare insieme allora ed oggi e’ che prima erano solo colleghi, ora i due sono marito e moglie: si sono sposati il 23 giugno 2012 al Castello di Donnafugata ed hanno una figlia di nome Emma. Sinora sul set si sono solo sfiorati, come in “Mozzarella Stories”, film del 2011 diretto da Edoardo De Angelis. Adesso recitano gomito a gomito, e flirtano.
Il Giudice Meschino Rai1 _ 05Io come donna maresciallo all’inizio rifiuto professionalmente quest’uomo, anche se allaccio con lui una storia clandestina. Siamo amanti – dice Luisa Ranieri presentando il film -. Capisco pero’ che la sua riluttanza al lavoro nasconde una ferita. Poi, a relazione conclusa, quando lui ha bisogno di una persona di cui fidarsi viene da me, perche’ riconosce in Marina, una donna ligia e leale“. “E‘ stato difficile ricreare sul set un’intimita’ diversa da quella che io e Luca abbiamo nel privato“, racconta Luisa. Zingaretti e’ piu’ “esigente” a casa o sul set? “A questa domanda non rispondo“, si schernisce l’attrice. “Dietro ogni grande uomo c’e’ una grande donna“, sorride Zingaretti, che aggiunge di aver trovato “piacevolissimo” ritrovare la moglie sul set.

Il Giudice Meschino Rai1 _ 08Raccontiamo – sottolinea poi il regista Carlo Carleiil riappropriarsi del senso del dovere da parte di un magistrato, che si era sentito sconfitto nelle sue certezze trovandosi, lavorando ad un caso, di fronte ad un muro di gomma. Rispetto al romanzo il cambiamento morale nella nostra fiction e’ piu’ netto. Inoltre, affrontiamo il tema del traffico illegale di rifiuti tossici, in questo caso radioattivi, che e’ un problema scottante in Calabria, Campania e probabilmente in altre regioni del Sud per colpa di criminali. In questo lavoro si ha il coraggio di dire che tutto cio’ e’ possibile non per un solo industriale corrotto, ma per la complicita’ di piu’ persone“. Poi il “grazie” sentito di Carlei alla produzione, Rai Fiction e l’Italian International Film (presenti Fulvio e Paola Lucisano). “Non sono stato costretto a dirigere attori bulgari – dice il regista -, ma ho potuto dare la chance al serbatoio di attori italiani, che e’ tra i migliori al mondo. In piu’ ho potuto girare a Reggio Calabria, dove si svolgono le vicende raccontate, e non a Sofia“.

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