Vibo Valentia, piano per eliminare il boss di ‘ndrangheta Antonio Altamura

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Un agguato nei confronti di Antonio Altamura, ritenuto lo storico boss dell’intero comprensorio delle Preserre vibonesi, ed in rapporti anche con le più titolate cosche del Reggino- riporta l’Agi- sarebbe stato pianificato fra il 2000 ed il 2001 dal clan Loielo di Gerocarne, nel Vibonese. A svelare l’inedito scenario e progetto di morte è la sentenza del processo nato dall’operazione della Dda di Catanzaro “Luce nei boschi”, le cui motivazioni – 295 pagine – sono state depositate sabato scorso dal gup distrettuale Gabriella Reillo. Secondo il giudice, i fratelli Giuseppe e Vincenzo Loielo (cl. ’66) – poi uccisi a Gerocarne il 22 aprile 2002 da un commando di vibonesi e cosentini – avrebbero pianificato l’eliminazione del presunto boss Altamura per ragioni di supremazia mafiosa.

Il piano sarebbe però sfumato per l’opposizione di Vincenzo Loielo (cl. 47) cugino omonimo dei due Loielo poi uccisi. I fratelli Vincenzo e Giuseppe Loielo avrebbero riferito in carcere al cugino Vincenzo (cl. 47) – detenuto per sequestro di persona – della loro intenzione di eliminare Altamura. Vincenzo Loielo (cl. 47), ritenuto a capo dell’omonimo clan, si sarebbe però “opposto all’omicidio – scrive il gip – affermando che Altamura operava anche per conto suo”. Altamura avrebbe così continuato a dirigere il “locale” di ‘ndrangheta di Ariola (frazione di Gerocarne) la cui esistenza è stata certificata per la prima volta dalla sentenza del gup.

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