“Tares illegale e spropositata”. Emergenza rifiuti ad Arghillà (RC). [FOTO]

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arghillà nord 2.1.2014 -1Di seguito la lettera aperta inviata da Carmelo Idone, portavoce del “Coordinamento di Quartiere” di Arghillà (RC), alla commissione prefettizia che guida il Comune di Reggio Calabria e all’AVR Spa, società per la raccolta dei rifiuti:

Il Comitato di Quartiere chiede ai Commissari ed alla AVR i motivi della mancata raccolta e dei criteri di priorità utilizzati.

La Tares così come applicata dal Comune di Reggio Calabria è illegale e spropositata ma è stata”provvidenziale” per far maturare nei cittadini la piena consapevolezza della sistematica violazione del patto Stato – Cittadino, ormai insopportabile, con tasse alle stelle per servizi da terzo mondo.

Il Coordinamento di Quartiere di Arghillà, composto da cittadini e associazioni della zona, si rivolge alla on.le Commissione Prefettizia e alla AVR che gestisce il servizio di raccolta e smaltimento rifiuti, per segnalare per l’ennesima volta la grave situazione igienico sanitaria, testimoniata dalle foto che si allegano, dovuta alla mancata raccolta dei rifiuti in tutta la zona e chiede un incontro urgente.

A fronte di una situazione in parte normalizzata nel centro cittadino, e di una Tares più che raddoppiata rispetto alla Tarsu del 2012, il Comitato di Quartiere, che ha sede nella Parrocchia di S.Aurelio di Arghillà, chiede di conoscere i motivi che hanno comportato lo scempio attuale documentato dalle foto scattate giovedì 2 gennaio 2014 dai cittadini del quartiere che si sono rivolti al Comitato per protestare e per avere delle informazioni sul perché di tale sospensione del servizio nonché sui criteri adottati nello scegliere le zone della Città da ripulire.

Il comunicato di AVR del 31 dicembre che parla di “impianti parzialmente fermi che creano nuove difficoltà nella gestione dei rifiuti” non assolve l’Ente impositore, anzi, conferma espressamente, qualora ce ne fosse bisogno, quello che è sotto gli occhi tutti da mesi, da anni: l’assoluta incapacità del Comune di Reggio Calabria e dei soggetti da esso scelti e/o amministrati di erogare un servizio minimamente accettabile ai contribuenti reggini, ai quali ora presenta un conto stratosferico ed illegale assolutamente non giustificato dai risultati.

Le Associazioni e i cittadini di Arghillà già nei mesi scorsi, a fronte dell’ennesima mancata raccolta dei rifiuti, si erano resi protagonisti di un’azione dimostrativa di pulizia e spazzamento autogestita il cui motto era “Volevamo Arghillà pulita..ce la siamo pulita da soli!”, evidentemente non apprezzata dagli amministratori.

Il Coordinamento di Quartiere si associa e condivide la civile protesta portata avanti da movimenti e associazioni di consumatori che hanno già individuato profili di illegittimità nella Tares di Reggio Calabria e nel suo regolamento applicativo, che non disciplina le riduzioni al 20% obbligatoriamente previste dalla legge 214 del 2011 (art. 14 comma 20 dl 201) per le ipotesi di grave inadempimento, e non prevede neanche le riduzioni e le agevolazioni in casi di disagio familiare o di interruzione del servizio (ma solo per le utenze fuori dal perimetro di raccolta , e solo con una percentuale minima.A titolo informativo, il Comune di Roma prevede sgravi fino al 60 % per casi analoghi, con modalità precise di segnalazione). Il tributo Tares è per altro radicalmente nullo in quanto retroattivamente determinato con deliberazione del 26 novembre 2013 a valere per il periodo gennaio dicembre 2013, e perciò in contrasto con lo Statuto del Contribuente, legge 212 del 2000, di rango costituzionale, il cui art. 3 così recita:”Le disposizioni tributarie non hanno effetto retroattivo. Relativamente ai tributi periodici le modifiche introdotte si applicano solo a partire dal periodo d’imposta successivo a quello in corso alla data di entrata in vigore delle disposizioni che le prevedono”.

Il Comitato sollecita un immediato intervento e una pronta risposta da parte dei Commissari Straordinari, impegnati nell’ improbo compito di dover far fronte ad innumerevoli emergenze, e ribadisce che i cittadini hanno quantomeno il diritto di sapere esattamente quali sono i motivi di tale situazione, che nel caso specifico vede anche gli spazi adiacenti la Chiesa e le giostrine dei bambini circondati da cumuli di spazzatura maleodorante , come testimoniato dalle foto.

Il Comitato invita gli on.li Commissari, la AVR o loro delegati, a visitare il quartiere di Aghillà sia per rendersi conto delle gravi carenze strutturali presenti che per prendere atto delle attività di socializzazione che i cittadini e le associazioni della zona stano effettuando, di concerto con il Comitato e con la Parrocchia, per migliorare il grado di collaborazione con le Istituzioni, alle quali offrono la più ampia disponibilità e fiducia che però deve essere ricambiata sia a livello di riduzione ad equità dei tributi che di fornitura di un servizio impeccabile e comunque almeno pari alle zone centrali della città.

Il Coordinamento vorrebbe inoltre fornire il proprio contributo al Comune di Reggio e alle società addette ai servizi ambientali nell’opera di sensibilizzazione e informazione dei cittadini circa il rispetto delle normative, degli orari, delle modalità più corrette e proficue di conferire i rifiuti nella zona, soprattutto ora che è stata avviata , sulla carta, la raccolta differenziata. Finora tutti gli appelli inviati agli assessori prima e ai commissari dopo, sono stati ignorati.

A tal fine chiede un incontro per avere tutte le notizie, le prescrizioni e i suggerimenti utili nonché del materiale informativo da distribuire ai cittadini,volendo da un lato contribuire a diffondere la cultura dell’ambiente, dall’altro essere pienamente consapevoli dei DIRITTI del cittadino, con gli orari, le modalità e la tempistica della raccolta dei rifiuti e dello spazzamento delle strade, delle sanzioni previste per gli inadempimenti, attività che verranno da oggi quotidianamente monitorati dai cittadini stessi, anche con foto postate via smartphone sul sito facebook.Con l’auspicio che anche in tutti i quartieri si avviino iniziative simili di denuncia, verifica e controllo sull’operato dei signorotti di turno.

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