Reggio e Messina: mal comune… poco gaudio. La TARES aumenta, il disservizio resta

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Che bello camminare a piedi in queste tiepide giornate di Gennaio. Il clima di Reggio e Messina è ideale per stare all’aria aperta. Peccato che sia lungo i marciapiedi che in parecchi angoli delle due città dello stretto, la passeggiata diventa un percorso ad ostacoli, vuoi per la scarsa manutenzione del manto stradale, un puzzle di mattonelle rotte e dissestate, vuoi per i mucchi di spazzatura che traboccano dai cassonetti e che invadono anche le corsie di marcia e gli stalli dei parcheggi.

No, non si tratta di art nouveau o naif di qualche artista locale; questi giganti di spazzatura sono il risultato di uno scarso servizio di raccolta dei rifiuti urbani, ma poiché sia a Messina che a Reggio non vogliamo farci mancare nulla, oltre al danno segue la beffa!

La tassa sulla spazzatura o TARES sia a Reggio che a Messina è tra le più care d’Italia. Non mancano ovviamente le polemiche sia per i criteri di assegnazione della tassa che appaiono iniqui, sia per l’aumento della tassa stessa a fronte di un servizio scadente.

Le proteste e il malcontento sono palesi, con lunghe code agli uffici competenti di cittadini infuriati per gli aumenti e minacce di proteste davanti alle sedi comunali nei prossimi giorni. Ad esempio, sembra confermato l’appuntamento di domenica, 12 Gennaio, a Palazzo Zanca, Messina, nato sul web per un’iniziativa spontanea dei messinesi.

Il timore più diffuso è che il ‘lodo’ TARES  si concluda, come spesso avviene in Italia, con una risoluzione unilaterale dei sindaci e dei consiglieri comunali che, sordi alle voci di protesta dei cittadini, camufferanno la tassa presentandola come pseudo contributo ai servizi di gestione degli spazi urbani o chissà cosa.

Le passeggiate dei messinesi e dei reggini restano, per ora, piene di suggestivi panorami e di maleodoranti rifiuti!

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