Reggio, l’ex consigliere comunale Delfino su danno erariale di Scopelliti

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Nota Stampa Demetrio Delfino, ex consigliere comunale Pd:

La Corte dei Conti, scrive la parola “fine” ad una vicenda che, tra le altre, ha contribuito a svuotare le casse comunali, ormai “prosciugate” da feste, festini e incauti acquisti di scopellitiana memoria. Il caso, ormai noto ai più, è quello dell’Italcitrus, l’ex complesso aziendale destinato alla lavorazione degli agrumi acquistato dall’allora sindaco di Reggio Cal. Giuseppe Scopelliti per un prezzo rivelatosi poi pari al doppio dell’effettivo valore della struttura.

Utile ricordare che mai ebbero inizio i lavori e che la struttura si rivelò piena di eternit, materiale cancerogeno e di costoso smaltimento; nonostante ciò fu pagata un prezzo giudicato, per ben due volte e con apposite sentenze, spropositato . In primo grado si contestò, inoltre, l’origine stessa dell’acquisto, mancando, secondo i giudici, la volontà di utilizzare la struttura, rivelatasi poi interamente da “bonificare”.

Oggi La Corte dei Conti condanna Giuseppe Scopelliti, attuale governatore della Calabria, al pagamento di 300 mila euro per danno erariale. In fondo “pochi spiccioli” in confronto con l’enorme “buco” lasciato in eredità dal modello Scopelliti e che noi tutti saremo costretti a pagare per i prossimi venti anni in termini di azzeramento dei servizi pubblici, anche quelli considerati, in città normali essenziali e in maggiorazione di tutte quelle aliquote considerate discrezionali per i Comuni.

Certo, auspico che, sia pur pochi, quei soldi tornino nelle casse comunali da dove usciranno subito dopo destinate a onorare uno dei tanti debiti contratti dal nostro Comune ormai al collasso.

Mi preme, però, ancor di più fare un ragionamento politico e morale (le cose dovrebbero andare di pari passo). Mi domando e domando ai cittadini se veramente si sentono rappresentati da chi amministra la “cosa pubblica”non certo come un “buon padre di famiglia” me con la noncuranza di chi pensa solo a sperperare e ingrassare le tasche di amici e compari.

Lascio a chi è più competente di me spiegare ai cittadini la gravità dell’accusa e il significato giuridico del “danno erariale”, presupposto per la sussistenza della responsabilità amministrativa-contabile rilevata dalla Corte dei Conti. In questo caso si tratta di un danno diretto, causato dall’allora Sindaco che sostenne una spesa esosa e immotivata per acquistare un bene con denaro pubblico. Bene poi rivelatosi inutile per la collettività nonché dannoso per le casse del Comune.

Tralascio, comunque ulteriori considerazioni tecniche e giudizi personali per soffermarmi e invitare tutti a riflettere su un’unica immagine: quella del Sindaco della Primavera di Reggio che, con le maniche della camicia arrotolate, si recava di buon mattino a verificare che tutti i lavori pubblici procedessero secondo logica e per quelli che fossero gli accordi presi.

Il suo successore, per contro, ordinava l’acquisto, per il doppio del suo valore, di una fabbrica abbandonata, fatiscente e stracolma di eternit, senza avere la minima idea di come potesse utilizzarla.

In un Paese normale questo tipo di Amministratore si sarebbe già dimesso non prima ,però, di chiedere scusa ai cittadini!

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