Reggio: grande successo per l’incontro “Bronzi di Riace, bentornati a casa”

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_BRZ3456 WP ABPassato presente e futuro racchiusi in un unico incontro che ha avuto come minimo comun denominatore Reggio Calabria e i suoi tesori. Patrimonio culturale, paesaggistico, storico, archeologico; potenzialità e prospettive turistiche ed economiche, sono alcuni degli argomenti che sono scaturiti dall’incontro “Bronzi di Riace, bentornati a casa”, organizzato dall’Accademia del Tempo Libero di Reggio Calabria.

Gli autorevoli relatori: Giacomo Oliva, Funzionario Soprintendenza BBAA della Calabria; Vittorio Caminiti, Consigliere nazionale Federalberghi; Francesco Arillotta, Storico; hanno offerto alla platea un quadro a 360° sulle problematiche e sui punti di forza della nostra città, avendo come punto di partenza il ritorno a Palazzo Piacentini delle due statue bronzee, tesori di inestimabile valore.

Purtroppo assenti Cosimo Giorgio Schepis, che ha curato il restauro delle statue, a causa di un’influenza, e Domenico Siclari, Docente Università per Stranieri di Reggio Calabria, colpito da un gravissimo lutto, che avrebbe dato un sostanziale apporto al convegno con una relazione molto attesa, trattando temi di grande interesse giuridico e sociale, ed al quale l’Accademia e tutti i presenti hanno inviato il proprio cordoglio. Ha moderato i lavori la giornalista Federica Morabito che, nella sua introduzione, ha chiesto ai relatori che al termine del convegno potesse scaturire la risposta ad una fondamentale domanda: in che modo Reggio Calabria può rinascere dal punto di vista culturale, turistico ed economico?

Dopo i saluti della Presidente del sodalizio Silvana Velonà ai rappresentanti istituzionali, Oliva ha spiegato il perché dell’importanza dei Bronzi:_BRZ3443 WP AB “Esistono solo cinque statue al mondo risalenti al V secolo a. C., e due di queste si trovano a Reggio Calabria, nella stessa stanza. Anzi, vi dirò di più, – sono state le parole di Oliva – a Reggio c’è la più ricca raccolta di bronzi del V secolo a.C. del mondo, perché, oltre alle due statue, abbiamo due teste bronzee, tra le quali spicca quella del cosiddetto filosofo,  primo ritratto della storia dell’arte greca”. E’ stato, dunque, chiaro ai presenti il grande valore che custodiamo, rappresentato, certamente, da questi tesori che il mondo intero ci invidia ma quantificabile anche in termini di tradizione, di storia, di cultura.

Il dibattito sui bronzi è stato anche l’occasione per fare il punto sul turismo nella nostra città. Il sistema di accoglienza, l’organizzazione, le capacità ricettive e l’opportunità di creare rete. Quali sono le nostre reali potenzialità e quanto sfruttiamo i nostri punti di forza. Non poteva essere più esaustivo Vittorio Caminitiche con il supporto di efficaci immagini ha dipinto un quadro quanto mai realistico e, purtroppo, non rassicurante della nostra situazione. Dati alla mano, Caminiti ha fatto emergere le problematiche dalle quali Reggio è afflitta illustrando, sulla base di lunga e consolidata esperienza, quale potrebbe essere la strada giusta da imboccare, con la collaborazione di cittadini ed Istituzioni, per far decollare Reggio verso un futuro basato principalmente sul turismo.

Lo storico Francesco Arillota ha offerto uno spunto di riflessione analizzando la situazione con coscienza storica, sostenendo la necessità di un cambiamento che deve scaturire in primis dai reggini ed è riuscito ad infiammare il dibattito spinto dalla sua grande conoscenza storica e passione per la propria città.

Intermezzi musicali hanno, poi, catapultato i presenti in un’atmosfera magica, con brani di musica greca e grecanica, sapientemente interpretati da Marinella Rodà accompagnata dalla musica di Alessandro Calcaramo e Andrea Noce.

In conclusione è emerso chiaramente che è giunto il momento agire per la rinascita di Reggio attraverso lo sfruttamento delle sue innumerevoli ricchezze che però non può prescindere da un’attenta rimodulazione di comportamenti ed atteggiamenti da parte dei reggini, conditio sine qua non perché Reggio possa veramente trasformarsi e diventare una meta appetibile per i turisti, con un valore aggiunto che è rappresentato dall’ottimo clima.

Il messaggio finale del convegno è che il ritorno dei Bronzi all’interno del Museo non deve essere considerato un punto di arrivo, un traguardo, ma va visto come punto di partenza. Si deve cominciare a lavorare perché la nostra città possa avere il posto che le spetta tra le mete turistiche più importanti d’Italia e, ancor prima,  perché torni ad essere la Reggio Bella e Gentile di un tempo.

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