Porto Gioia Tauro (Rc), Raffa: “No a baratto su armi chimiche siriane”

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”No al baratto tra l’uso del porto di Gioia Tauro per il trasbordo delle armi chimiche siriane e la concessione della Zes. Lo scambio appartiene ai popoli medievali. E noi che siamo una classe politica evoluta, abbiamo il dovere di non tacere su una situazione di grande rischio per le nostre popolazioni e resistere cosi a promesse e false lusinghe. Il Governo ha deciso e la classe politica regionale ha obbedito senza battere ciglio. La riunione di questa mattina, purtroppo, ha confermato la subalternita’ della Calabria alle logiche partito centriche romane”. Il presidente della Provincia di Reggio Calabria Giuseppe Raffa, in una nota, ribadisce quanto ha sostenuto durante l’assemblea pubblica di San Ferdinando indetta dall’Associazione dei sindaci ”Citta’ degli Ulivi”. ”La capacita’ d’indignarsi di un popolo – dice Raffa – e’ una forma di democrazia alla quale le istituzioni e la politica hanno il dovere di non sottrarsi. Indignarsi e’ sinonimo di partecipazione, di condivisione, di manifestazione di volonta’ da parte dello stesso popolo. Questo sentimento deve riguardare anche tanti altri fatti negativi che, purtroppo, avvengono in questa terra: penso al bambino ucciso barbaramente in provincia di Cosenza. Indignarsi, come nel caso della nave siriana, vuol dire non condividere quello che viene ‘calato dall’alto’, e sul fronte dell’antistato, respingere con forza la violenza mafiosa che caratterizza il nostro territorio. Il nostro no all’uso del porto di Gioia Tauro per l’operazione decisa dal Governo Letta e’ tanto categorico quanto responsabile e convinto. Cosa che ribadiremo nel corso di un prossimo Consiglio provinciale. La decisione governativa ha leso un diritto fondamentale: la dignita’ dei cittadini e quella delle istituzioni territoriali”.

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