‘Ndrangheta: parente del boss accusa e insulta su facebook un’attivista antimafia

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StrettoWeb

screen-1-cicciaDue coniugi, Pantaleone Valerioti e Pasqualina Ciccia, sono stati arrestati per porto abusivo di armi, ricettazione e furto aggravato di energia elettrica. I carabinieri del Nucleo Operativo di Tropea e della Stazione di Limbadi (VV) insieme al Tenente Manzone, Comandante della Compagnia di Tropea, hanno fatto irruzione in un appartamento di Limbadi e poi in un casolare a Filandari. I due coniugi sono stati trovati in possesso di una pistola calibro 6,35 con il caricatore pieno ed un colpo già in canna pronta a sparare; l’arma è risultata poi rubata nel 2006 proprio a Limbadi. Pasqualina Ciccia non è un personaggio sconosciuto a Limbadi, in quanto, un anno fa si è resa protagonista di un acceso dibattito nato su facebook.

In quell’occasione, la donna ha criticato aspramente un articolo nel quale comparivano le dichiarazioni di Lia Staropoli, rappresentante nazionale del movimento anti-mafia “Ammazzateci Tutti”, la quale esprimeva la propria approvazione nei confronti della DIA per aver portato a termine un ingente sequestro alla ‘ndrangheta. La Ciccia andò su tutte le furie, in quanto la Staropoli invitava anche tutti i cittadini a non manifestare il proprio consenso a ogni forma di criminalità. La rappresentante del movimento antimafia, anzi, incitava i cittadini a recarsi in caserma a denunciare piuttosto che offrire il caffè al bar ai vari boss e affiliati.

La Ciccia, oggi in manette, nelle conversazioni di un anno fa su Facebook affermava che non conviene parlare di “ndrine, ndrangheta, mafia e tutte queste cazzo di cose che mi hanno rotto il cazzo”. La donna inoltre aggiungeva: “Se parliamo di vera mafia, lo stato porta la bandiera tricolore per eccellenza”. L’attenzione si è dunque spostata su stato e società, infatti la Ciccia diceva anche: “Noi siamo quello che la società vuole che diventiamo” e altre frasi del genere proprio per sottolineare che la mafia non si trova solo a Limbadi, ma dappertutto.

Ciò che in quell’occasione ha lasciato basiti molti lettori è stata la reazione di Salvatore Rizzo, persona attiva nell’antimafia, che però in quel caso ha dato l’impressione di essere d’accordo con le dichiarazioni di Pasqualina Ciccia. Ecco cosa scriveva Rizzo un anno fa: “Prima di combattere la mafia devi farti un auto-esame di coscienza e poi, dopo aver sconfitto la mafia dentro di te, puoi combattere la mafia che c’è nel giro dei tuoi amici, la mafia siamo noi ed il nostro modo sbagliato di comportarsi”. Sono parole di Rita Atria, ma in questo caso resta ambiguo il significato attribuito da Rizzo, poichè sembra invece rivolgersi alla Staropoli. Successivamente, in riferimento a un altro post pubblicato sempre sul gruppo presente sul popolare social network, Rizzo ringraziava pubblicamente Pasqualina Ciccia per lo spunto di riflessione offerto. Molti sono stati invece i giovani che, con coraggio, prendendo spunto dal dibattito scaturito su Facebook, non si sono tirati indietro e hanno dichiarato il proprio dissenso a tutte le forme mafiose mettendo il proprio nome e la propria faccia.

In basso, nella galleria, le conversazioni di un anno fa tratte dal gruppo Facebook su Limbadi:

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