“La Città metropolitana, quindi, si presenterebbe come un sistema a rete con gruppi produttivi diffusi su tutto il territorio e con un polo urbano, Messina, chiamata a svolgere non soltanto un ruolo di tipo amministrativo (giustizia, ordine pubblico, prefettura), ma soprattutto a divenire un centro strategico di elaborazione e di offerta di servizi avanzati”, rende noto la CGIL.
“Costituita la Città Metropolitana di Messina siamo convinti occorra unire – con un grande abbraccio – le città metropolitane di Messina e Reggio Calabria.”
Riteniamo, infatti, non sia più il tempo di pensare a “città isola” ma occorre lavorare sulle “città-rete”, come ampiamente hanno compreso già le città più avanzate del continente europeo, soprattutto quelle afferenti “Stretti di mare”.
(…) “Chiediamo, altresi, impegno formale alle deputazioni regionali e nazionali di Messina e della Calabria per la costituzione dell’Area Metropolitana dello Stretto, che costituisce la chiave di volta per il futuro sviluppo del nostro territorio, riaffermando così il ruolo che Messina e Reggio Calabria meritano di avere nel panorama regionale, nazionale, europeo.
Chiediamo (…) alle istituzioni che si adoperino per convocare a Messina gli stati generali dell’Area Metropolitana dello Stretto così da porre, come è avvenuto per altri ben più importanti e significativi processi di integrazione, la prima pietra nella costruzione di questo ambizioso ma realizzabile ed esaltante progetto di coesione politica e territoriale.”
(…) “Chiediamo, infine, che si assumano tutte le iniziative politiche e di mobilitazione necessarie per contrastare il disegno in atto di ridisegno delle Autorità portuali che vede la cancellazione della struttura di Messina.“