Messina, il Consiglio Comunale boccia il Piano di Riequilibrio

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ConsiglioComunaleAlle ore 23.46, praticamente al fotofinish, il Consiglio Comunale di Messina ha rigettato il Piano di Riequilibrio finanziario predisposto dall’Amministrazione Accorinti, in particolare dal vice sindaco Signorino, consentendo così di accedere alla proroga di 30 o 60 giorni prevista dall’ultima Legge di stabilità, come richiesto dalla stessa Amministrazione.

Alla presenza del Sindaco e di quasi tutto il resto della giunta, si sono susseguiti gli interventi dei capigruppo, fino ad arrivare alla votazione in extremis, che ha definitivamente bocciato il Piano. Dei 34 consiglieri presenti, si sono avuti 20 astenuti, 13 voti contrari e 1 favorevole (la consigliera di Cambiamo Messina dal Basso, Lucy Fenech). Le maggiori critiche sono state rivolte al ritardo dell’arrivo in aula del testo e alla mancanza di dibattito sul documento. La consigliera Elvira Amata (DR) ha chiesto al Sindaco di dichiarare immediatamente il default e di intraprendere un percorso condiviso partendo da zero.signorino

All’inizio della seduta sono intervenuti il Sindaco Accorinti, esplicitando i contenuti politici del Piano, e il vice sindaco Signorino, spiegando nei dettagli i contenuti economici.

Renato Accorinti ha parlato di ritardo dovuto all’impressionante mole di lavoro che ha dovuto affrontare l’Amministrazione nell’accertamento di tutti i debiti contratti dalle precedenti amministrazioni. Ha chiesto esplicitamente al Consiglio di avere del tempo in più per cercare il “salto di qualità”, in particolare nella gestione delle partecipate, MessinAmbiente su tutte. Il percorso di risanamento sarebbe già stato avviato, anzitutto con la lotta all’evasione delle tariffe sulla spazzatura (TARSU prima, adesso TARES), ma anche con la presentazione alla Regione del piano riguardo la differenziata porta a porta, che dovrebbe raggiungere il 50% della cittadinanza. Il Sindaco ha chiuso con un appello alle coscienze dei singoli consiglieri comunali, invitati a partecipare a piani condivisi per il bene della città.

Il vice sindaco Guido Signorino ha approfondito gli aspetti economici, constatando che la complessità della situazione è stata determinata dalle passate gestioni. Il suo lavoro è consistito prima di tutto nell’appurare la massa debitoria. Trovandosi davanti a enormi debiti latenti, ovvero fuori bilancio, ha pensato di prevedere un fondo di copertura dei rischi di circa il 25%. Signorino ha poi illustrato alcuni numeri riguardanti la diminuzione dei debiti correnti, e i risparmi previsti: un risparmio sulle spese del personale del Comune di 25 milioni, una nuova modalità di gestione della fornitura elettrica, l’accesso a un contributo regionale di 30 milioni nel decennio, un recupero di 5 milioni dalle sanatorie edilizie, 1,5 milioni l’anno dalla lotta all’evasione fiscale, la riforma delle micro zone catastali (che comporterà una maggiore equità fiscale). A margine dell’intervento un esempio concreto della nuova gestione amministrativa, con le spese di rappresentanza del sindaco diminuite di ben il 96% rispetto lo scorso anno.ACCORINTI

La palla passa adesso nelle mani del Ministero dell’Interno e della Corte dei Conti, che dovranno decidere il tempo a disposizione della Giunta per approntare i necessari correttivi al Piano di Riequilibrio.

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