Assolto, invece, dalle medesime accuse Domenico Macrì, 27 anni, di Vibo Valentia, difeso dall’avvocato Sabatino. I fatti al centro del processo prendono le mosse da un episodio datato 6 marzo 2010 quando in via Forgiari, nel centro di Vibo, era comparsa sul muro di un edificio una scritta con spray nero recante la frase “Spagnuolo, vattene o muori”.
La scritta seguiva un sequestro di beni per 4 milioni di euro operato nei confronti di Andrea Mantella il 4 marzo 2010 dalla Guardia di finanza. Mantella, già definitivamente condannato a complessivi 10 anni ed 8 mesi per associazione mafiosa nei processi “Nuova Alba” e “Goodfellas” contro il clan Lo Bianco, è ritenuto un esponente di spicco della criminalità vibonese, mentre Domenico Macrì viene considerato uno dei suoi più stretti collaboratori con condanne definitive per estorsione ed associazione mafiosa.
Della scritta contro il procuratore di Vibo aveva parlato alla Dda di Catanzaro il pentito cosentino Samuele Lovato che con Mantella ha condiviso un periodo di detenzione nella clinica cosentina di Donnici.