Reggio: presentata alla comunità reggina l’Associazione “Movicultura”

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leoneNella sala Giuditta Levato del Consiglio regionale della Calabria si è tenuta l’ attesa conferenza stampa di presentazione dell’Associazione “Movicultura” alla comunità reggina. L’associazione, che nasce per  volontà di un gruppo di dirigenti scolastici appartenenti ai territori delle cinque province calabresi,  intende porre all’attenzione della società civile i temi della cultura, dell’istruzione e della formazione come questioni fondamentali  e ineludibili per lo sviluppo sociale ed economico della regione e del Paese.

La conferenza è stata tenuta dal dr. Alessandro De Santi, dirigente del Liceo Pedagogico “Gulli” di Reggio Calabria, coordinatore provinciale, nonché vicepresidente regionale di Movicultura,  e dai dott.ri Nicola Catalano e Guido Leone, già ispettori tecnici dell’USR Calabria. Presenti , inoltre, componenti fondatori e operatori scolastici aderenti alla Associazione.

MOVICULTURA, che si candida a ricoprire un ruolo  di primo piano  nel sistema culturale, si  propone nel documento programmatico, una serie di azioni ed interventi mirati non solo alla crescita culturale, ma anche, in posizione di sfida  alla crisi economica, allo sviluppo  del lavoro e dell’occupazione, soprattutto per le giovani generazioni.

L’Associazione, che non ha alcuno scopo di lucro e nasce con un atto costitutivo di 27 soci fondatori , ha un Direttivo costituito dal Presidente prof. Luigi Macrì, dirigente scolastico del liceo Fermi di Catanzaro Lido, dal Vicepresidente, il dirigente scolastico del Liceo delle scienze umane “Gulli” di Reggio Calabria, prof. Alessandro De Santi, dal Segretario, il dirigente scolastico del Convitto di Vibo Valentia prof. Alberto Capria, dal Tesoriere, il dirigente del Liceo classico “Telesio” di Cosenza ing. Antonio Iaconianni  e dalla consigliera Coordinatrice della comunicazione, prof.ssa Antonella Cosentino, dirigente del Liceo scientifico “Filolao” di Crotone.

Nel corso della conferenza stampa, Leone, Catalano e De Santi hanno  illustrato ai presenti  le finalità e gli obiettivi  dell’associazione  in particolare evidenziando, anche alla luce dei risultati di alcune ricerche  condotte di recente  nel nostro Paese, quanto sia importante il tema della cultura per lo sviluppo e l’occupazione. Da loro anche la precisazione che l’associazione non intende sostituirsi a settori, istituzioni, enti o altro: Movicultura intende solo costruire l’idea di sviluppo con i diversi soggetti che operano  sul territorio.

I prossimi anni avranno un peso decisivo nel settore della Scuola: o si riesce a cambiare quel tanto che non funziona più o resteremo indietro anni luce nei confronti dell’Europa e degli altri Paesi.

La risposta non può che partire dalla consapevolezza che per implementare il nuovo modello di scuola, occorre una forte discontinuità con il passato; e, nel contempo, l’assunzione di impegni per investimenti (che non sono semplici ‘spese’) in innovazione tecnologica, formazione dei docenti, ricerca e sviluppo, valutazione, sicurezza degli edifici, semplificazione amministrativa: investimenti , cioè,  che rappresentando precondizioni per il rafforzamento del capitale umano,  sono ingredienti indispensabili per la crescita socio -economica nel medio e lungo termine.

Di tutto questo ed altro ancora Movicultura intende occuparsi rilanciando l’idea moderna di sviluppo come raccordo tra atenei, imprese, scuola e ricerca e di cultura, come bene prezioso per le moderne democrazie e come investimento primario i cui benefici si misurano a lungo termine.

Il coordinamento provinciale reggino, che punta peraltro con il suo sito www.movicultura.net a costituire una rete di ascolto e di proposta(sono già diecimila i contatti registrati in questo periodo), sarà ospitato presso il Centro Pierre, in via Santa Caterina: qui si potranno svolgere parte delle attività previste nei programmi ,compresi gli incontri con le varie componenti  scolastiche, non ultima quella genitoriale e oltre. Oltre le mura della scuola. Movicultura giustamente  sconfina sul territorio per interagire con le Chiese, l’associazionismo culturale, il volontariato  e le altre istituzioni.

Insomma, pur nelle difficoltà  di varia natura che affliggono la nostra comunità e il sistema scolastico deprivato di varie risorse, affermano De Santi, Leone e Catalano,”bisogna puntare sulla cultura, partendo dalle nostre idee, dalla nostra creatività, dalla nostra voglia di riscatto, per le quali non occorrono finanziamenti particolari, ma un sentire comune, una passione civile che faccia rete, superando le autoreferenzialità, aprendo nuovi orizzonti di senso e percorsi di crescita culturale per lo sviluppo della nostra regione”.

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