Reggio, il PD sul nuovo Museo: “è tutto merito di Prodi, Rutelli e Loiero”

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Di seguito una nota diffusa dalla Federazione provinciale del Partito Democratico di Reggio Calabria.

La città e la provincia di Reggio Calabria vivono in questi giorni quello che riteniamo essere un evento di interesse internazionale, il ritorno dei Bronzi di Riace nella loro sede storica del Museo Nazionale della Magna Grecia. Un’opera ristrutturata e riconsegnata ai calabresi, nella sua nuova veste, grazie a quella che oggi possiamo definire una lungimirante decisione dell’allora ministro per i Beni Culturali, Francesco Rutelli, che inserì il progetto di ristrutturazione di Palazzo Piacentini tra le grandi opere da realizzare per il 150esimo anniversario dell’Unità d’Italia. Proprio durante una visita al museo reggino Rutelli, su invito dell’esponente democrat Demetrio Naccari Carlizzi, cominciò a valutare il progetto presentatogli della riqualificazione della struttura. L’obiettivo è stato quello di dare una migliore e degna ambientazione allo spazio che ospita lo splendore dei due guerrieri, rinvenuti nel 1972 nei pressi di Riace. La nuova veste del museo, la nuova collocazione dei Bronzi di Riace e la loro valorizzazione sono, dunque, il risultato dell’impegno del Ministro per i beni Culturali del governo Prodi e del direttore regionale per i Beni culturali e paesaggistici della Calabria, architetto Francesco Prosperetti, supportati dall’allora giunta regionale di centrosinistra che realizzò lo studio di fattibilità e il progetto e dispose di cofinanziare l’opera con un investimento regionale. Riteniamo che i Bronzi possano e debbano diventare il volano del turismo della nostra provincia se non anche dell’intera regione, una sorta di simbolo che funga da traino per l’intero patrimonio archeologico di cui è ricco il territorio. È necessario, dunque, un progetto multi settoriale di sviluppo turistico che metta al centro le due statue bronzee e si riverberi sull’intero ambito storico-culturale diventando un marchio identificativo, innanzitutto per Reggio Calabria. Non singole, isolate e di conseguenza poco incisive iniziative dunque, ma un unico progetto che coinvolga tutte le università calabresi nei settori che vanno dall’archeologia alla comunicazione, passando per i trasporti ed il marketing. Solo così potremo realmente dare valore e concretezza ad un’idea di sviluppo turistico e territoriale che restituisca prestigio al patrimonio magnogreco di cui siamo custodi e diventi opportunità anche lavorativa per i calabresi“.

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