Reggio, ennesima tragedia sfiorata sul lungomare Lazzaro: cade un altro palo d’illuminazione pubblica

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StrettoWeb

DSC05122 (Medium)Ancora una volta solo il caso ha evitato che sul frequentatissimo lungomare Cicerone di Lazzaro, si consumasse l’ennesima tragedia.

Infatti, probabilmente nella notata tra il 26 e 27 dicembre 2013 il pesante palo in ghisa con annesso lampione posto sul parapetto in pietra lato mare di fronte al civico 66 è caduto sul marciapiede. Il crollo ha provocato il distacco dell’elemento posto in alto al pilastro in pietra sul quale era posizionata l’asta in ghisa. La zona è ad alto tasso di traffico pedonale e veicolare, tragiche sarebbero state le conseguenze se in quel momento sul luogo si fosse trovato qualche passante. L’illuminazione pubblica posta sul lungomare Cicerone rappresenta una continua minaccia per la collettività in quanto più volte in tempi diversi alcuni lampioni si sono staccati dall’asta in ghisa finendo sul marciapiede e nel sottostante arenile marittimo.

Lo stato dell’arte fa ritenere che la caduta del palo non è dovuta a fatalità ma alla mancanza di controllo e di manutenzione. Infatti attualmente alcune aste di sostegno dei lampioni appaiano alla base arrugginite e in condizioni tali da non garantire la stabilità perché come sopra detto gli elementi posti in alto ai pilastri in pietra sui quali sono posizionate le aste in ghisa presentano segni di cedimento.

La caduta di un sostegno per l’illuminazione pubblica è quasi sempre causata da fenomeni corrosivi, tenuto conto che da qualche tempo nel territorio di Lazzaro tali eventi si registrano con maggiore frequenza, alla luce dell’ennesimo gravissimo episodio, nel sottolineare che tali eventi possono avere conseguenze estremamente gravi per l’ente che ne cura la gestione, si chiede ancora una volta all’Amministrazione comunale una urgente verifica dell’intero impianto di illuminazione pubblica di Lazzaro e Motta. Con riferimento all’impianto di illuminazione pubblica sul lungomare Cicerone è necessario secondo me verificare se il breve incastro di cemento posto sul pilastro in pietra sia in grado di reggere il peso dell’asta in ghisa soggetta a sollecitazioni durante le giornate di forte vento.

Il rispetto della Legge 626 impone agli enti gestori della pubblica illuminazione di verificare periodicamente tali strutture affinché sia garantita la massima sicurezza della stabilità in esercizio. E’ inutile che qualche assessore e qualche dirigente comunale si presenta sul posto dopo che si verificano gli eventi, il tardivo intervento conferma soltanto la deliberata inerzia di chi ci amministra. Non si vuol comprendere che bisogna intervenire prima per evitare il verificarsi di tali gravi episodi.

Quale risposta avrebbero potuto dare i nostri amministratori comunali in caso si fosse verificata una tragedia?

Vincenzo Crea, referente unico Ancadic onlus e responsabile del comitato spontaneo “Torrente Oliveto”

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