Da ottimi a pessimi consumatori nel giro di pochi anni. I pensionati fanno i conti con la crisi e spendono sempre di meno: il 37% è arrivato a ridurre i consumi dei prodotti alimentari e per la casa, negli ultimi due anni, tra chi ha tagliato molto (8%) e chi poco (29%) su questi acquisti. E’ quanto rileva lo Spi-Cgil sulla base dei risultati di una indagine realizzata con l’Ipsos. Una contrazione ben più evidente rispetto al resto della popolazione che ha detto di aver tagliato su questo capitolo di spesa, il 29%. Quello a cui i pensionati hanno rinunciato maggiormente è lo svago. Il 60% ha infatti ridotto viaggi e vacanze, il 59% ristoranti, pizzerie e bar, il 48% cinema, teatro e concerti. Ma in tempi di crisi anche l’acquisto di un vestito nuovo può aspettare e così il 53% dei pensionati ha deciso di ridurre le spese in vestiario, abbigliamento e accessori. Significativo il caso delle spese per giochi e lotterie: anche in questo caso infatti c’è un calo (per il 24%) ma il 76% dei pensionati ha deciso di non rinunciarvi, sperando magari di risollevare in questo modo le proprie sorti.
Mastrapasqua, pensioni sicure, Stato onorerà debito – “Il vecchio Inps ha una sostenibilità finanziaria ormai certificata dall’Italia e dall’estero; l’ex Inpdap”, l’istituto di previdenza dei dipendenti pubblici incorporato nel 2012 “ha un disavanzo, lo Stato con varie leggi ha detto che farà sempre fronte al pagamento delle pensioni. Nessun tipo di preoccupazione, quindi. E’ un debito dello Stato verso i pensionati che sarà onorato in base alle leggi votate dal Parlamento”. Lo ha affermato il presidente dell’Inps, Antonio Mastrapasqua, intervistato da ‘Tg2 Insieme’, parlando dei conti dell’Inps. Nel 2012 si è registrato un disavanzo complessivo di 9,8 miliardi. Il sistema previdenziale italiano “è sostenibile dal punto di vista finanziario, deve essere maggiormente sostenibile dal punto di vista sociale”, è tornato a sottolineare il Mastrapasqua, evidenziando anche che nella crisi il sistema “ha tenuto”. Oggi, ha detto ancora, “non è più rinviabile il fatto che i tre sistemi, lavoro, ammortizzatori sociali e previdenza, camminino insieme in una sinergia in cui ognuno deve fare il proprio ruolo. Nel passato, molto spesso, soprattutto la parte previdenziale ha sopperito a mancanze del mercato del lavoro”.