La quarta edizione del “Musilegalità” in chiusura a Vibo Valentia

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imagesVoci e cori. Violini e fiati. Un’armonia perfetta ha conquistato il numerosissimo pubblico del “Musilegalità”, appuntamento giunto alla sua quarta edizione e promosso dalla Commissione regionale antimafia e dal Consiglio regionale. I ragazzi del conservatorio “Torrefranca” di Vibo Valentia hanno deliziato gli orecchi più o meno allenati di quanti da più parti hanno preso parte all’evento, il cui scopo è quello di sensibilizzare i giovani rispetto al fenomeno della dilagante criminalità organizzata. Il coro polifonico e l’orchestra del “Torrefranca” – diretti rispettivamente dal maestro Gianfranco Cambareri e dal commissario del conservatorio Antonella Barbarossa – hanno portato in giro per la Calabria la legalità tradotta in suoni. A San Pietro in Guarano la serata d’apertura, seguita dal concerto di Gerace, e infine Vibo Valentia, location del concerto di chiusura tenutosi il 23 dicembre nella chiesa di Santa Maria La Nova.
«Siamo certi – ha dichiarato nel corso della manifestazione il consigliere regionale Alfonso Grillo – che la miglior arma per combattere la diffusione dell’illegalità sia la promozione della cultura. Essa rappresenta l’unico strumento attraverso il quale sradicare dal territorio calabrese e vibonese la mentalità mafiosa, piaga sociale che si impadronisce dei giovani di cui questa terra ha un disperato bisogno». Regione e Commissione antimafia, pertanto, hanno unito le forze in funzione di un obiettivo comune. Ma, nonostante gli ideali posti alla base della manifestazione pro legalità, alcuni organi di informazione si sono soffermati su aspetti diversi dai contenuti. «Fa riflettere – ha detto in merito Grillo – il tentativo costante di sminuire l’operato delle istituzioni regionali. Provo rammarico per il fatto che ci si ritrovi a parlare di loghi sovrapposti, sostanzialmente di refusi ed errori di stampa sui manifesti della manifestazione, piuttosto che sul messaggio che si intende divulgare con l’evento organizzato. Ed è proprio da certe sterili polemiche che capisco quanto ci sia bisogno di parlare di legalità in Calabria, terra in cui spesso i veri problemi sfuggono agli occhi dei più». Alla politica, dunque, il ruolo di guidare i cittadini tutti verso percorsi condivisi orientati alla legalità, all’onestà. «Investire sui giovani calabresi – ha detto a Vibo la Barbarossa – è importantissimo. Se la politica sarà attenta come oggi e continuerà ad investire sulla cultura allora forse un giorno parole come ‘ndrangheta o mafia non esisteranno più». Presenti all’evento anche il colonnello Daniele Scardecchia, comandante dei Carabinieri, e il presidente del consiglio del conservatorio Giulio Nardo.

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