La Festa delle luci (Chanukkah) a Cosenza

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Per quasi 1500 anni le comunità ebraiche residenti in Calabria hanno acceso le luci di Chanukkah, ma dal 1541 i lumi sono rimasti spenti e gli ebrei sono stati costretti a convertirsi, ad andar via oppure a nascondersi. Dopo circa 500 anni, la festa delle luci ha di nuovo illuminato nel 2012 Reggio Calabria. Quest’anno, Chanukkah si celebrerà anche a Cosenza: il 2 dicembre, alle 19.30, in Piazza XI settembre, nel cuore dell’isola pedonale, le luci del candelabro si accenderanno; a condurre il rituale sarà il Rabbino Valter Di Castro, alla presenza di diverse Autorità. Un’accensione che è simbolo di riparazione, come pure di salvaguardia della dignità e della libertà di tutti gli uomini, sia da un punto di vista religioso che civile.

La storia di Chanukkah

Chanukkah, o Festa delle Luci, è la festa ebraica che ricorda la riconsacrazione del Tempio di Gerusalemme dopo la sua profanazione a opera di Antioco IV Epifane, della dinastia dei Seleucidi. Questi, dominatori della Giudea nel II secolo a.e.v., imposero agli Ebrei di abbandonare le proprie tradizioni, in particolare lo studio e i precetti della Torah. Molti ebrei si assimilarono alla cultura dominante, ma una rivolta armata guidata da un anziano sacerdote della famiglia degli Asmonei portò alla vittoria contro un nemico militarmente molto più forte.
Nei confronti di coloro che minacciavano Israele nella sua vita religiosa e spirituale e costituivano un serio pericolo di perdita della propria identità gli Ebrei seppero reagire e riportare una vittoria che traeva origine proprio dall’adesione ai principi ebraici.
La durata della festa (otto giorni) è spiegata così nel Talmud: quando gli Ebrei riconquistarono Gerusalemme, cercarono l’olio puro per alimentare il candelabro, trovandone, però, solo una piccola ampolla, sufficiente appena per un giorno; tuttavia, per un miracolo, quella piccola scorta d’olio bastò per otto giorni.
A questa storia è legato il simbolo della festa, lo speciale candelabro a otto bracci (più lo shammash, che reca il lume con cui si accendono gli altri) chiamato chanukkiah; le luci vengono accese progressivamente, una in più ogni sera, cosicché solo all’ottavo giorno ardono tutte insieme.
Chanukkah si celebra negli otto giorni dal 25 Kislev al 2 o al 3 Tevet (quest’anno dal 25 Kislev al 2 Tevet, periodo che corrisponde a quello che va dal 28 novembre al 5 dicembre); la sera del 27 novembre (il giorno ebraico comincia, infatti, al tramonto) è stata accesa la prima luce, la sera del 4 dicembre l’ultima.

Il significato di Chanukkah

La chanukkiah dev’essere accesa in casa, ma in modo tale che il suo chiarore sia visibile dall’esterno e la luce del Santo, Benedetto Egli sia, possa illuminare tutti gli uomini, senza distinzione di nazionalità o di religione. Per esprimere ancora meglio questa simbologia, da molti anni è tradizione che uno o più di questi candelabri vengano accesi in piazze e luoghi pubblici di molte città.
Gli ebrei credono che ogni anno, nel momento in cui si accende il lume, accada di nuovo il miracolo: quello della sopravvivenza di una minoranza in un mondo che non ha ancora accettato l’idea che si possa essere diversi, ma godendo di uguali diritti. Infatti, Chanukkah ha un significato anche laico, ovvero quello di esprimere pubblicamente la liberta dell’uomo di professare i propri valori.

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