Il Pd reggino sull’urgenza di politiche generazionali

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Nota Stampa Federica Roccisano, Segreteria Pd Federazione Reggio:

Per la prima volta dal dopoguerra la generazione dei figli vivrà in condizioni peggiori di quella dei padri. Già, mentre negli anni passati i genitori si accollavano sacrifici economici, quali il sostenere i costi universitari ed il relativo mantenimento fuori casa, con la certezza di garantire ai propri figli una condizione economica migliore della loro, oggi questo obiettivo diventa un miraggio. E a confermare questa tendenza arrivano puntuali i dati dell’annuario statistico dell’ISTAT.

Gli ultimi dati addirittura ci dicono che tra i giovani di età compresa tra 25 e 29 anni nel 2012 il tasso di disoccupazione dei laureati (19%) è più alto di quello degli stessi giovani diplomati (16,3%). In sostanza la situazione di crisi attuale e l’assenza di politiche generazionali vanifica da un lato il sacrificio di diverse famiglie che hanno sostenuto economicamente i propri figli pensando di migliorare la loro qualità della vita, e dall’altro quello di centinaia di migliaia di giovani che hanno investito tempo ed energie per terminare nel migliore dei modi il loro percorso di studi.
Purtroppo la situazione di crisi economica generale ha il suo peso , ma questo non alleggerisce di molto le responsabilità di chi ci governa sia a livello nazionale che a livello locale. Ovviamente per quanto riguarda le politiche regionali non possiamo fare esempi, dal momento che il Governatore Scopelliti, ha sì voluto mantenere per sé la delega alle politiche giovanili salvo poi dimenticarsene completamente e non promuovere alcuna politica a favore dei giovani.
Del livello nazionale, invece, ci sarebbe molto da dire. Nel corso dei mesi passati il Governo Letta ha infatti espresso una certa sensibilità verso le problematiche dei giovani, ma nella sostanza ben pochi sono stati gli interventi messi in atto per attutire il problema. Infatti dai NEET ai bandi mirati alle imprese per favorire l’occupazione giovanile i risultati sono stati davvero blandi: posti limitati, criteri più che esclusivi, tempi biblici di attesa per la pubblicazione delle graduatorie, ecc…
Da ultimo è arrivato il bando“500 giovani per la cultura” del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali. Il bando in questione, infatti, è stato da più voci criticato in quanto a dir poco svilente per i giovani. In sintesi il MiBAC offre a 500 giovani (fino a 35 anni) laureati con il massimo dei voti (almeno 110/110), la possibilità di fare un’esperienza lavorativa annuale presso gli archivi delle sedi del Ministero locali (in Calabria sono previsti 30 posti) per 30/35 ore per settimana per un compenso annuo di € 5.000,00: ovvero un costo orario di 3,4€. E dobbiamo considerare che la somma totale è lorda. Fortunatamente il Ministro Bray ha dichiarato di voler recepire le critiche e apportare qualche modifica per migliorare le opportunità per le migliaia di giovani, che nonostante tutto hanno già fatto inviato la loro partecipazione al bando.
La posizione del Partito Democratico è chiara su questo: garantire maggiore equità alle nuove generazioni per garantire un futuro migliore. Noi come segreteria PD della provincia di Reggio Calabria, ovvero da una delle aree più disagiate di Italia, non possiamo che rafforzare la posizione nazionale del partito e chiedere maggiore attenzione verso questa categoria. Allo stesso modo saremo pressanti verso le istituzioni locali, Provincia e Regione, per far sì che le politiche generazionali non siano più semplici proclami ma azioni di sostanza che rispondano alle necessità dei giovani calabresi.

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