Di Mauro chiede a Nuti se “forse non vive in una città dove buona parte dei servizi essenziali è garantito dai lavoratori a tempo determinato dell’Amministrazione pubblica?”
Per il capogruppo del MPA all’ARS “Nuti parte da un ragionamento in parte condivisibile circa l’uso elettorale che di questo grande bacino di lavoratori si è fatto in passato; poi però approda alla conclusione diametralmente opposta a quella necessaria: invece di prevedere una forma di uscita dal precariato che coniughi servizi, reddito e diritto al lavoro, propone di mettere “in mezzo alla strada” 20.000 famiglie, andando quindi ad ingrossare le file dei disoccupati (come se questi non fossero ricattabili a fini elettorali) ed aggravando la situazione dei servizi resi dall’Amministrazione pubblica.”
Quindi un commento sarcastico: “Non c’è che dire: proprio una soluzione geniale!”