Rosarno (RC), Amnesty International sulla morte del migrante: ”Servono soluzioni alternative”

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Nota Stampa Amnesty International Circoscrizione Calabria:

Sono passati ormai diversi anni dai tragici eventi del 2010, da quando Amnesty International ha denunciato la continua violazione dei diritti umani nelle tendopoli e nei ghetti di tutta Italia in cui vive confinata la maggior parte degli immigrati, da allora niente e? cambiato, chi aveva ed ha il potere di intervenire ancora non lo ha fatto, se non in modo inadeguato. Dal Rapporto sui diritti Umani del 2013 si legge: “Molti rifugiati e richiedenti asilo, inclusi minorenni, hanno continuato a vivere in condizioni difficili e di indigenza, inducendo i tribunali di alcuni paesi dell’ UE a bloccare il loro rinvio in Italia, secondo quanto stabilito dal regolamento Dublino II”. Questo perche? lo Stato italiano non e? ancora in grado di fronteggiare le necessita? dei migranti, tantomeno garantirne i diritti fondamentali. Anche quest’anno la storia si ripete, come in una triste quanto scontata profezia, in una tendopoli in cui la dignita? dei migranti viene continuamente calpestata, dove per il freddo, ancora oggi, si puo? morire.

La Circoscrizione Calabria di Amnesty International esprime cordoglio, indignazione e disappunto per la morte del giovane liberiano di 31 anni, Dominic Man Addiah, sfuggito ai drammi del suo paese per venire a morire di freddo in Italia.

Chiediamo pertanto a tutti gli organi e alle istituzioni competenti, Regione, Provincia, Prefetto e Sindaci, di attivarsi per trovare risposte e soluzioni alternative ad una politica di accoglienza che ha evidentemente fallito, non essendo piu? disposti a tollerare oltre tale inadeguatezza e indifferenza, complici di una tragedia divenuta ormai vera e propria emergenza umanitaria.

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