Reggio, nuovo Lido Comunale: il Centro Studi Tradizione Partecipazione dice “si’” al progetto di recupero

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Nota Stampa Centro Studi Tradizione Partecipazione:

In città vi è un interessante dibattito relativo ad alcune opere pubbliche che sono destinate a cambiare il volto urbanistico di Reggio e, avendo da sempre a cuore le sorti della nostra città, abbiamo deciso di prendere parte a tale dibattito senza alcuna pregiudiziale di natura ideologica. Infatti, se per alcuni di questi progetti (rifacimento di Piazza Duomo e di Piazza De Nava) la nostra associazione si è apertamente schierata per la loro revisione – fermo restando la conferma del finanziamento degli stessi – perché rappresentano un totale scollegamento tra la città e la sua storia e non raggiungono obiettivi migliorativi in termini di intermodalità e di fruizione degli spazi, per altri il nostro è un giudizio positivo. Riguardo il progetto di riqualificazione del Lido Comunale, per esempio, vista la pubblicazione sui media locali del documento redatto da alcune associazioni in merito, abbiamo deciso di intervenire per esprimere il nostro pensiero. Intanto, le posizioni espresse dal comitato organizzatore in occasione del pubblico incontro, tenutosi il 12.11.2013 presso il Salone della Chiesa Candelora, ci sono apparse pretestuose espressioni di una “cultura” restia a qualsiasi apertura o confronto in senso innovativo, ma soprattutto hanno evidenziato una scarsa memoria della storia della nostra città. Quindi vorremmo puntualizzare, che non esiste alcun progetto Nervi del Lido Comunale, esiste invece un piano di sviluppo urbanistico redatto da quest’ultimo riguardante il tratto di costa che va dal Porto fino alla foce del torrente Calopinace che aveva l’intento di mettere in comunicazione, attraverso una “Promenade”, le diverse realtà antistanti il tratto di costa suddetto. Quanto invece all’esistenza di strutture dotate di specificità architettonica, quali il gruppo di cabine nord adiacenti al torrente Caserta, la cui costruzione si vorrebbe far risalire ad oltre settant’anni e per questo ai sensi dell’art.10 D.Lgs n.42/2004 risulterebbero sottoposte a disposizioni di tutela, da un indagine fatta presso l’archivio storico del Comune si evince che la loro realizzazione risale al 1950 e comunque queste non rivestono alcun valore sotto l’aspetto estetico-formale. Il nostro convincimento è che il Lido Comunale allo stato attuale è destinato a un declino inarrestabile perché in posizione marginale rispetto al circostante tessuto urbano. Una barriera di cemento che interclude l’uso e la visione della spiaggia, del mare e dello Stretto contro cui va a cozzare, sbattendoci contro, l’attuale lungomare. Il progetto di riqualificazione, per la sua vocazione paesaggistica e per le soluzioni adottate, a nostro parere, ricuce finalmente la spaccatura che si è venuta a creare fra la città, il mare e il paesaggio, dando finalmente capo a un corpo altrimenti tronco quale la passeggiata della via marina bassa e configurandosi come un perfetto anello di congiunzione fra opere e infrastrutture esistenti (es. Intubata delle F.S., Arena Lido, Arena Ciccio Franco, Lungomare) e interventi da realizzare (es. Waterfront, interramento dei binari della Stazione Centrale, riqualificazione dell’area portuale). Dal punto di vista “tecnico”, questi sono i motivi che ci fanno sembrare ingiustificati, dubbi o forse dettati da interessi particolari gli argomenti espressi dal comitato delle “associazioni culturali e di servizio” che si oppongono alla riqualificazione del Lido Comunale adducendo motivazioni sterili, inconcludenti e mendaci che perdono di vista la possibilità di una ulteriore importante occasione di recupero del rapporto con il mare e il suo paesaggio da parte di una città che grida al bisogno di riappropriarsi dei propri spazi. Ma se non bastassero tali argomentazioni, bisogna aggiungere che siamo rimasti particolarmente colpiti nell’ascoltare, all’incontro tenutosi presso il Salone della Chiesa della Candelora, l’ipotesi paventata da alcuni di un blocco totale di tutte le opere pubbliche, sia quelle i cui bandi pubblici sono già stati emanati sia di quelle in corso, della serie “non ci va bene niente”. Registriamo sbigottiti e respingiamo con forza la posizione di chi per “partito preso” vorrebbe bloccare ogni cosa, non solo arrecando grave danno alla Città, ma anche alle imprese, ai lavoratori ed all’economia reggina. Ribadiamo, infine, che gli interventi inappropriati vanno certamente rivisti, ma non si può arrestare lo sviluppo e la modernizzazione di un territorio che si appresta a divenire Metropolitano per i preconcetti di qualcuno. In ultimo, ma non per questo meno importante, a chi ha utilizzato come argomenti per “dequalificare” il nuovo progetto del Lido Comunale, l’omologazione culturale, la tutela del patrimonio storico e delle tradizioni, rispondiamo con le parole dello scrittore francese Alain De Benoist : “la tradizione….non si riferisce affatto a ciò che è antico, a ciò che sta <>, bensì a ciò che è permanente, a ciò che ci sta <>. Non è il contrario dell’innovazione, ma il quadro entro cui debbono compiersi le innovazioni, per essere significative e durevoli.”

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