Reggio, Nicolò: “no trattenute per dipendenti comunali”

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”L’avvio delle procedure della Commissione straordinaria che guida il comune di Reggio Calabria di trattenere ai dipendenti sullo stipendio le somme a suo tempo assegnate con l’attribuzione della Posizione economica organizzativa, suscita perplessita’ e allarme non solo tra i dipendenti, ma nell’opinione pubblica cittadina”. Lo afferma il vice Presidente del Consiglio regionale della Calabria, Alessandro Nicolo’. ”La decisione – prosegue Nicolo’ – e’ discutibile sul piano della mera opportunita’ e sotto il profilo piu’ schietto della legittimita’ dell’atto, poiche’ a distanza di quasi quindici anni dalla prima applicazione di questo istituto contrattuale, appare impossibile pretendere da oltre mille dipendenti comunali la restituzione di somme che non sono state attribuite discrezionalmente, ma sulla scorta di una contrattazione decentrata e quindi, con la partecipazione delle parti sociali. Finora – prosegue Alessandro Nicolo’ – stando ai resoconti di stampa, la Commissione straordinaria, nonostante la piena disponibilita’ delle rappresentanze sindacali, ha inteso oggettivamente praticare il rinvio di ogni utile confronto per scongiurare un autentico dramma sociale, preferendo affidarsi al contenzioso giurisdizionale. Peraltro – prosegue il Vicepresidente del Consiglio regionale – le procedure di assegnazione della Peo sono state eseguite sulla scorta di atti amministrativi vistati e controfirmati dal Segretario generale e da vari dirigenti che ne hanno attestato la legittimita’, quindi, un percorso amministrativo ”perfetto’, e non una applicazione clientelare o di favore, con conseguente danno erariale ai danni del Comune. Inoltre, appare oggettivamente evidente che per molti dipendenti comunali, la Peo ha significato l’assunzione di impegni per migliorare le proprie condizioni di vita quotidiana per acquistare beni e servizi, magari sottoscrivendo debiti a lungo periodo. E che dire: Revisori dei conti, Corte dei Conti,organi ministeriali, solo adesso si accorgono, dopo quasi quindici anni del danno erariale? E’ francamente paradossale che tutto il male appaia oggi, all’improvviso, e con gravissimo danno solo sulla pelle dei dipendenti comunali e delle loro famiglie. Come non comprendere che quell’istituto contrattuale sia servito, in un momento di grave crisi, a far quadrare il bilancio di centinaia di famiglie? E’ un gioco duro che la citta’ non puo’ sopportare ne’ subire senza assumere adeguate iniziative sindacali e politico-istituzionali. Tutta la partita deve rientrare in un contesto democratico di trattativa sindacale, di confronto tra le parti, evitando l’insorgere di una obiettiva condizione di sentito disagio”.

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