La distruzione del Museo dello Strumento Musicale denota una città alla deriva. Lacrime di circostanza, sporadiche iniziative e scatti improvvisi d’orgoglio non bastano a frenare l’individualismo, la voglia di ricchezza e il malaffare. Per ripristinare stili di vita esemplari, presenti nella memoria della comunità reggina, ricca di storia e di civiltà, occorre riappropriarsi del senso dell’uomo e dei suoi valori. Altrimenti sarà impresa difficile uscire dal pantano dell’indifferenza e dell’egoismo. L’arte, la musica e tutti gli altri valori che l’uomo ha ideato e prodotto, distinguendosi in tal modo dagli animali, non potranno mai suscitare interesse in quanti credono che l’essenza dell’essere umano sia soltanto il tubo digerente. La cultura, la storia e le arti in genere devono essere costantemente al centro dell’attenzione della politica e delle istituzioni pubbliche. Solo così una comunità potrà rinascere e progredire. I luoghi, allora, come il Museo dello Strumento Musicale, oggi distrutto dall’ignoranza, diventeranno luoghi sacri per tutti, fonte di luce per l’uomo eternamente in cammino.
Prof. Luigi Marino
(Presidente “Il Teatro dei Semplici”)