Reggio, Arena non ci sta: “Cancellieri ‘contigua’ doveva dimettersi, scioglimento per ragioni politiche”

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Reggio è stata sciolta per motivi politici”. Ne è sempre più convinto l’ex Sindaco della città Demetrio Arena. L’attuale assessore regionale alle Attività Produttive affida le proprie valutazioni sulla recente decisione del Tar Lazio – che ha respinto il ricorso dell’ex Giunta – alle colonne del quotidiano L’Ora della Calabria, in un’intervista in cui, Arena, resta fermo sulle sue certezze annunciando di voler andare avanti “tenendo conto che, statisticamente, il Consiglio di Stato, più di ogni altro, è l’Organo che ha reso giustizia ai comuni sciolti. A spingermi – ha detto ancora Demetrio Arena – è l’auspicio che l’Italia possa tornare ad essere uno Stato di diritto”.

Relativamente alla decisione del Consiglio dei Ministri e a quella più recente del Tar Lazio, l’ex Sindaco spiega di “non aver visto ancora riconosciuto, alcun atto che dimostri  come la mia amministrazione comunale fosse stata condizionata nelle scelte operate”.

Nella lunga intervista ritorna prepotentemente in auge l’operazione politica: “Faccio due esempi – ha dichiarato Arena al collega Francesco Paolillo – il comune di Melito Porto Salvo non è stato sciolto nonostante, oggi, ci tocca assistere all’arresto dei sindaci degli ultimi undici anni. E poi il caso Rende che ha annoverato la carcerazione di alcuni amministratori. Rende è stato sciolto? No. A Reggio, dove non esiste nessun componente dell’ex Giunta indagato, salvo un consigliere comunale imputato e in attesa di giudizio, è stata data la massima punizione. Purtroppo, tra i vari elementi negativi della norma che disciplina gli azzeramenti degli Enti, si inserisce prepotentemente la facile propensione di u suo utilizzo politico. Per Reggio, non c’è dubbio, che la procedura sia partita esclusivamente per ragioni politiche”.

Nel suo sfogo Arena spiega, con vigore, di “non aver nulla da rimproverarmi”, ma di non voler accettare “di essere penalizzato sul piano personale per responsabilità che non ho”.

Ma il vero attacco – oltre a quello riservato al Partito Democratico (“la strategia messa in campo dal Pd a Reggio è stata l’elemento patologico che messo in ginocchio la città”)- Demetrio Arena lo rivolge, senza mezzi termini e anzi con un durissimo affondo, al Ministro Cancellieri, la “kantiana” che ha decretato il ko dell’ex Giunta. “Sono certo di una cosa: la Cancellieri doveva dimettersi in quanto, per utilizzare un termine a lei caro, è risultata contigua a “poteri forti”. Su questa vicenda creso si sia scritta una delle pagine più inquietanti della storia della Repubblica. Il Ministro ha dimostrato spiccata sensibilità verso gli amici. Cosi come ha deciso di intervenire in favore della famiglia Ligresti, lo stesso ha fatto accogliendo i “desiderata” di quella parte politica che, attraverso numerose interrogazioni parlamentari, invocava la commissione d’accesso a Reggio Calabria, addirittura sollecitando un’azione precisa all’allora Prefetto Luigi Varratta, e sovvertendo qualsiasi disposizione di Legge”.

E quando il giornalista fa notare ad Arena che il suo partito, (il Nuovo Centrodestra) ha votato la fiducia alla Cancellieri, l’ex Sindaco torna morbido: “La nostra posizione è da sempre garantista e siamo stati coerenti”.

 

 

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