Reggina, Foti: “imprenditori del nord/est vogliono entrare in società, puntiamo al nuovo stadio”

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Io non mollo, ho progetti importanti per la Reggina. Il mio sogno è il nuovo stadio: un teatro da 15.000 posti, che però costa 15 milioni di euro. Cento tifosi, anche dall’estero, hanno dato la disponibilità ad acquistare i palchi contribuendo a finanziare l’opera. C’è la volontà delle istituzioni e la spinta della Lega di B. Sono in contatto con due imprenditori del nord/est interessati a entrare nella Reggina per un progetto non solo calcistico, legato allo stadio. Io manterrò la maggioranza, ma non voglio che la mia preseza sia un ostacolo, sono pronto a far crescere il club assieme ad altri. La Reggina ha un marchio forte che ha rappresentato l’intera Calabria, è un’officina che ha formato campioni del mondo come Perrotta, ha una gestione oculata con 8 milioni di costi, 6 di ricavi e il resto coperto dalle plusvalenze. Se riscuote interesseo, non è di certo un caso“. Con queste parole il patron della Reggina, Lillo Foti, in un’intervista odierna alla Gazzetta dello Sport, illustra il futuro del club amaranto e chiarisce gli ultimi movimenti societari che l’hanno portato alle dimissioni da Presidente dopo l’arresto dell’ex vice Gianni Remo, in carcere dal 9 luglio per brutte storie di ‘ndrangheta che in nessun modo coinvolgevano la Reggina ma solo lo stesso Remo a livello personale. “Lo stesso 9 luglio – spiega Fotiho immediatamente tolto le deleghe a Remo e l’ho comunicato alla Lega di B; ai primi di agosto la sua fuoriuscita dal Cda e la comunicazione agli enti. Poi ho sciolto il cda e gli organi di controllo. Ho chiesto ai legali cosa dovevo fare per mettere al riparo la Reggina da qualsiasi rischio. Mi hanno prospettato questa strada e ora sono tranquillo. E’ stato doloroso rinunciare alla presidenza ma ho fatto un passo indietro per amore di questa società. La Reggina non c’entra nulla, in passato ho subito numerosi atti minatori (negozi bruciati, teste di bue ndr) ed è paradossale immaginare ora un accostamento con la criminalità“. Infine sul nuovo amministratore unico, Giuseppe Ranieri: “quel ruolo deve essere ricoperto da chi gode della piena fiducia della proprietà. E Ranieri risponde ai requisiti“.

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