Palermo, operazione Alexander: 4 arresti per associazione a delinquere di tipo mafioso e traffico di stupefacenti

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A distanza di quattro mesi dalla maxioperazione dei Carabinieri ‘Alexander’ del Nucleo Investigativo di Palermo, coordinati dalla D.D.A. di Palermo che porto’ all’arresto di 26 persone, all’alba i militari hanno dato esecuzione a 4 ordinanze di custodia cautelare in carcere, emesse dal gip del Tribunale di Palermo Riccardo Ricciardi, nei confronti di altrettanti uomini riconducibili ai Mandamenti mafiosi di Porta Nuova, Brancaccio e Mazara del Vallo, nonche’ ad un uomo riconducibile alla Criminalita’ Organizzata Napoletana, in quanto ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere di tipo mafioso e traffico di stupefacenti. I provvedimenti scaturiscono dalle risultanze investigative che, nel corso del mese di luglio, hanno portato all’emissione di 26 fermi del pm nell’ambito dell’operazione denominata Alexander che ha portato all’azzeramento del Mandamento Mafioso di Porta Nuova. In carcere Antonino Ciresi, 60 anni; Gaspare Dardo, 57 anni; Vincenzo Ferro, 37 anni e Ciro Napolitano, 29 anni. In particolare, nel provvedimento viene contestato il reato di associazione mafiosa a Antonino Ciresi, personaggio di grossa caratura criminale, braccio destro del reggente del Mandamento Alessandro D’Ambrogio nonche’ reggente della famiglia mafiosa di Borgo Vecchio. Ciresi, piu’ noto come Zio Nino, affilato da vecchia data al Mandamento Mafioso di Porta Nuova, gia’ detenuto per altra causa, oltre a partecipare ai principali incontri con esponenti mafiosi di altri mandamenti, unitamente a Antonino Seranella si occupava della riscossione dei proventi delle estorsioni e del mantenimento delle famiglie degli affiliati. Affiliato di riferimento per l’intero mandamento, vista la sua eta’ e la lunga militanza in Cosa Nostra, Antonino Ciresi si impegnava in prima persona per dirimere le controversie che potevano sorgere tra gli affiliati al mandamento e tra questi ultimi e gli affiliati ad altri mandamenti Zio Nino: ”… non ci sono problemi fra di noi / Zio Nino: ”… giusto e’ Gianni? dico tra la gente come noi altri” / Giovanni: ”… si accavallano le voci … tra tutti quelli come noi altri problemi non ce n’e’ giusto?”. Altro personaggio destinatario del provvedimento restrittivo, con l’accusa di traffico di stupefacenti, e’ Vincenzo Ferro detto Renzo. Questi, affilato al Mandamento Mafioso di Brancaccio e piu’ precisamente alla famiglia di Corso dei Mille, aveva costanti rapporti con Alessandro D’Ambrogio con il quale condivideva la gestione (importazione e successiva distribuzione) degli stupefacenti su gran parte del territorio cittadino ed in alcune province dell’isola.

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