Secondo il sindaco di Messina questo è un momento storico, per quello che lui chiama “Popolo dello Stretto”. Dall’incontro tra i sindaci è nato un documento da inviare al ministro dei trasporti per chiedere risposte certe, in quanto la questione legata a Metromare è ancora piena di punti interrogativi. “Le amministrazioni di Sicilia e Calabria convenute a Messina per affrontare il problema della continuità – si legge nel documento – esprimono preoccupazioni per la mancanza di informazioni e comunicazioni, in seguito alla riunione tenutasi presso il Ministero delle Infrastrutture del 16 ottobre. Rilevano concordemente il costante, rimarchevole, peggioramento dei servizi di collegamento tra le due sponde dello Stretto in termini di frequenza e di velocità fin dagli anni 70 dello scorso secolo e segnatamente negli ultimi anni. Evidenziamo la ormai ineludibile necessità di un deciso impulso alla ricostruzione di un servizio integrato di collegamenti che assicurino la continuità territoriale costituzionalmente garantita”.
“Ferma restando la primaria competenza statale in materia di collegamenti marittimi e interregionali – si legge ancora nel documento dei sindaci dello Stretto – si riservano di produrre entro breve termine proposte operative concrete per la realizzazione. Chiedono inoltre una convocazione urgente, nel corso della quale vengano indicati i tempi, la copertura finanziaria e le modalità di pubblicazione del nuovo bando per l’attraversamento veloce dei passeggeri (servizio Metromare). Chiedono infine garanzie certe di continuità del servizio per il periodo transitorio, che decorrerà dal 1 gennaio 2014 fino all’entrata in esercizio del nuovo bando”.
Ma gli incontri tra i sindaci, assicura Accorinti, si susseguiranno, per operare sempre di concerto e non solo per la questione riguardante Metromare. E spiega come il concetto di continuità territoriale non si riferisca solo al trasporto con aliscafi e navi, ma viaggi anche in direzione dell’aeroporto. Diritti che spettano non alla Calabria e alla Sicilia, bensì al Popolo dello Stretto, inteso come un unico popolo.