Accorinti, Sindaco-Pacifista e i “cuttigghi”

StrettoWeb

Chiunque conosca Renato Accorinti, anche solo per averlo visto di “sfuggita” in qualche sua eccentrica protesta, sa benissimo che uomo è: un attivista pacifista fin dai lontani anni ’70. Come un pacifista in t-shirt, jeans e scarpe da tennis sia potuto divenire il reggente di palazzo Zanca resterà per certi versi un mistero (la vittoria dell’utopia come lui stesso l’ha definita) ma è innegabile che la sua elezione rappresenti in qualche modo una netta rottura con il passato.

Proprio Messina, città piena di luoghi comuni e non certo etichettata per propensione all’evoluzione culturale, è riuscita (che dir si voglia) a dare un segnale di cambiamento che va oltre il Movimento 5 Stelle o qualsiasi altro partito che si presenti come novità.

Accorinti, etichettato dai più come “pazzo” fino a pochi anni fa adesso è il Sindaco di una città che per molto tempo non l’ha capito, e forse (?) ancora oggi, non riesce proprio a comprenderlo.

La Pace Nel Mondo – Tutti vorremmo la Pace nel mondo e che i cannoni sparassero fiori ma la realtà non è proprio così. Come non si può essere d’accordo nel voler dare un segnale forte di ripudio alla guerra e qualsivoglia forma di violenza? Alzi la mano chi non volesse che “magicamente” scomparissero conflitti, guerre, missioni di pace, e bombe nucleari. Purtroppo, ahinoi, non è così semplice e bisogna dar atto alle Forze Armate in primis nel lavoro che svolgono per proteggere la nostra incolumità e difendere i nostri diritti.

“L’estremo gesto” del Sindaco di sfoggiare la bandiera della Pace il giorno della Festa delle Forze Armate, parlare di Muos, spese militari e disarmo può essere condivisibile e non. Ma il punto non è questo. Discutere su quanto sia stata sacrosanta o scellerata la comparsa pacifista del primo cittadino è quanto meno sterile. Inoltre, dividere l’opinione pubblica sull’argomento è più vicino al più classico dei “cuttigghi”.

Criticatelo, giudicatelo, mazziatelo, e se vi resta tempo, consigliatelo, sui provvedimenti messi in atto e su quelli che verranno proposti. Accorinti, in quanto primo cittadino e rappresentante istituzionale della città può essere oggetto di discussione per la sua maglia “free-Tibet” o per la linea adottata (seppur discutibilmente) ieri mattina in piazza Unione Europea?

Nel mondo dei social network dove tutto fa notizia forse si. Ma quando si tratta di politica il pubblico dovrebbe saper essere anche popolo, nel caso specifico, cittadino.

Il cittadino, in quanto tale, potrebbe (a mia modestissima considerazione) essere più interessato alle sorti dell’Atm, di Messinabiente, dell’ordinanza Tir, alle casse Comunali o al rischio del dissesto finanziario e tante altre vicende che noi tutti conosciamo. Dare fiducia, votare un uomo o un partito non può solamente limitarsi all’atto pratico di mettere una X sulla scheda elettorale. A maggior ragione in un periodo storico caratterizzato da gravi difficoltà economiche e mancanza di fiducia nelle istituzioni. Sarebbe opportuno, essere cittadini attivi e critici, non per un motivo lontano dalla realtà ma per il bene della comunità.

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