Tragedia Lampedusa, Sub: “Nel relitto corpi a grappoli”

StrettoWeb

imagesSono riprese poco dopo le sette di questa mattina le ricerche dei sommozzatori dei cadaveri incastrati nel relitto del barcone naufragato giovedi’ mattina davanti alle coste di Lampedusa. In tarda mattinata sono stati ritrovati i cadaveri di due donne. I cadaveri delle due ragazze vengono adesso portati sulla motovedetta della Capitaneria dopo essere state imbracate. I corpi si trovavano nella plancia della barca affondata. Sale così a 196 il numero di vittime ufficiali del naufragio di Lampedusa. Le ricerche proseguiranno per tutta la giornata.

“L’immagine che non riesco a togliere dalla mente sono quei corpi ammassati a grappolo nel relitto, quasi tutti con gli occhi sbarrati e le braccia protese verso l’alto, come a volere chiedere aiuto”. Il maresciallo Salvo Vagliasindi è uno dei sommozzatori della Guardia di Finanza che insieme con i colleghi stanno recuperando le vittime del naufragio del barcone avvenuto giovedì davanti alle coste di Lampedusa. Tra poco è il suo turno e davanti alla sala operativa delle Fiamme gialle dell’isola è un via vai di bombole di ossigeno, strumenti per l’immersione in acqua. Ieri il maresciallo Vagliasindi, del Nucleo sommozzatori di Messina, è già sceso diverse volte sott’acqua. A distanza di 24 ore riesce a raccontare l’orrore che ha visto: “Quando siamo arrivati in profondità abbiamo visto quello che immaginavamo – spiega – per tutta la notte avevo provato a immaginare ma lo scenario che abbiamo visto è stato peggiore del previsto. Decine di corpi, molti abbracciati, molti altri con le braccia ancora proteste. Una scena agghiacciante. Sembravano finti. Con gli occhi aperti, sembrava che ci guardassero”. Il maresciallo Vagliasindi ieri mattina non voleva scendere in profondita’. “Volevo rinunciare – racconta – perché l’impatto con la morte è sempre devastante. Poi sono sceso con la serenità che ci serve per potere tirare fuori quei corpi devastati”. Già, molti dei corpi tirati su sono in condizioni pietose. Gonfi, con la pelle quasi sciolta, tra il gasolio e la salsedine.

Ieri i sommozzatori di Carabinieri, Guardia di Finanza, Guardia costiera e Vigili del fuoco hanno recuperato complessivamente 83 cadaveri, tra cui anche bambini, che avevano fatto salire a 194 i morti di questo disastro avvenuto a pochi metri dalla terraferma. Secondo quanto detto dai sopravvissuti, sulla barca c’erano 518 persone. Questo farebbe pensare che in fondo al mare ci sono ancora 169 corpi, per un bilancio complessivo che alla fine dovrebbe essere di 363 persone hanno perso la vita.

Le ricerche vanno a velocità sostenuta perché le condizioni meteo-marine stanno ulteriormente peggiorando rendendo impossibile le ricerche.

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