Stato-mafia, Napolitano testimone. Cancellieri: “Perplessa, è inusuale”

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imagesIl Presidente della Repubblica deporrà come testimone al processo per la trattativa tra Stato e mafia. Lo hanno deciso i giudici della Corte d’assise di Palermo, presieduta da Alfredo Montalto, che hanno cosi’ accolto, seppure in parte, la richiesta avanzata nelle scorse udienze dal pm Nino Di Matteo.

Il Capo dello Stato Giorgio Napolitano era stato citato dai pm per riferire in aula sulle “preoccupazioni espresse dal suo consigliere giuridico Loris D’Ambrosio nella lettera del 18 giugno 2012 – si legge nella richiesta della Procura di Palermo – concernenti il timore di D’Ambrosio ‘di essere stato considerato solo un ingenuo e utile scriba di cose utili a fungere da scudo per indicibili accordi’, e cioé nel periodo tra il 1989 e il 1993”.

“Il Presidente Napolitano non sarà ascoltato sul contenuto dei colloqui precedenti alla lettera inviata dal consigliere giuridico Loris D’Ambrosio il 18 giugno 2012 al Capo dello Stato”, ha sottolineato il Procuratore aggiunto di Palermo, Vittorio Teresi, dopo la decisione dei giudici della Corte d’assise di ascoltare come testimone il Capo dello Stato. Facendo riferimento alla sentenza della Corte costituzionale dello scorso dicembre, oggi i giudici hanno deciso che è ammissibile la testimonianza di Napolitano, “ma con i limiti della sentenza della Corte costituzionale – ha aggiunto Teresi – secondo cui il Presidente gode di una speciale prerogativa che e’ la particolare riservatezza delle sue conversazioni. Quindi la testimoniana non potra’ mai vertere sulle conversazioni che ha avuto eventalmente con D’Ambrosio precedenti alla lettera del giugno 2012”.

La trascrizione delle conversazioni telefoniche fra Loris D’Ambrosio e l’ex ministro degli Interni Nicola Mancino entreranno nel processo per la trattativa tra Stato e mafia. Lo ha deciso la Corte d’assise di Palermo, che ha cosi’ accolto la richiesta dei pm.

In merito alla decisione della corte di assise di Palermo sulla deposizione del Capo dello Stato, l’ufficio stampa della Presidenza della Repubblica informa che “si è in attesa di conoscere il testo integrale dell’ordinanza di ammissione della testimonianza adottata dalla Corte di Assise di Palermo per valutarla nel massimo rispetto istituzionale”.

Commenta anche il ministro della Giustizia, Annamaria Cancellieri. La decisione “mi lascia un po’ perplessa e mi sembra un po’ inusuale”, ha detto la Cancellieri, precisando però di “non avere letto le motivazioni. Prima vorrei documentarmi”.

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